Il bello di Marco Baroni sta nel non accontentarsi mai. La sua squadra è andata finora oltre ogni più rosea previsione, ma lui è sempre lì a chiedere ai suoi di trovare gli stimoli giusti a la voglia per dare qualcosa di più. «E’ una sfida con noi stessi, la ricerca continua del miglioramento a prescindere dall’avversario che si va ad affrontare. Dobbiamo essere disposti a qualche rinuncia nella nostra vita privata e stare attenti ai
L’ascoli. Domenica pomeriggio sfida un’altra squadra pericolosa così come lo era l’Avellino la settimana scorsa: «Al derby – dice tornando un po’ indietro con la mente – ci siamo arrivati un po’ “sporchi”, nel senso che la settimana corta ci ha un po’ penalizzati. Avevamo giocato di lunedì contro il Cesena, siamo dovuto tornare in campo al sabato, mentre i nostri avversari avevano avuto due giorni in più per preparare la sfida. Così nel primo tempo ne abbiamo risentito, ma nella ripresa siamo usciti fuori “di gamba”, siamo stati un diesel e ci siamo sciolti un po’ per volta. Per me questa partita rimane un’ulteriore crescita, sono soddisfatto». All’orizzonte c’è l’Ascoli del suo corregionale Aglietti: come sempre non c’è da fidarsi: «La squadra marchigiana ha giocatori bravi come Cacia, Orsolini, Cassata, in grado di creare non pochi problemi nelle transizioni. Ma come sempre tutto passa da noi, dalla nostra voglia di vittoria. Vi do un dato statistico: le nostre partite sono quelle che durano di più in questo campionato. Il derby tra Spezia ed Entella aveva avuto un tempo effettivo di 46 minuti, il nostro derby al Partenio è durato 56 minuti. Siamo una squadra che gioca molto, le nostre avversarie devono alzare i tempi tecnici della partita per starci indietro».
scelte. Qualche problema arriva dall’infermeria, ma anche qui Baroni chiama in aiuto le statistiche: «Siamo al terzo posto tra le squadre che hanno subito meno defezioni finora. Certo, sembra che l’infemeria sia piena, ma non è così: Buzzegoli e Padella sono disponibili, solo Lopez ne avrà per tre settimane, mentre Melara e Bagadur saranno pronti la prossima settimana». Ma non è questo il momento di pensare agli infortunati: «Non voglio neanche guadare in infermeria. Ci sono tanti ragazzi che hanno giocato di meno e che sono prontissimi a dare la loro parte di contributo». Il pensiero va soprattutto a Cissè, autore del gol del pareggio sabato scorso al Partenio. Il tecnico potrebbe chiedergli di giocare da esterno sinistro alto nella linea a tre dietro l’attaccante, tornando quindi al 4-2-3-1: «Ci sto pensando, ma ho bisogno non solo della disponibilità di Cissè, ma anche di quella degli altri giocatori. Bisogna valutare bene e trovare i giusti equilibri».
Corriere dello Sport