Lecce-Paganese 3-1, campani sconfitti con onore

Lecce-Paganese 3-1
LECCE (4-3-3): Gomis 6,5; Ciancio 6,5 Cosenza 7 Giosa 6 Contessa 5 (32’ pt Vitofrancesco 6); Tsonev 6,5 (29’ st Drudi sv) Fiordilino 6 Mancosu 7; Lepore 7,5 Caturano 7 Doumbia 6,5 (23’ st Torromino 6). A disp.: Bleve, Chironi, Arrigoni, Vutov, Pacilli, Freddi, Vinetot, Maimone, Persano. All.: Padalino 7.
PAGANESE (5-3-1-1): Chiriac 7; Cicerelli 5,5 Alcibiade 5 Camilleri 6 Silvestri 5,5 Della Corte 5,5; Parlati 5 (16’st Iunco 6) Pestrin 5,5 Deli 6 (34’ st Tagliavacche sv); Herrera 5,5 (41’ st Mauri sv); Reginaldo 5,5. A disp.: Marruocco, Coppola, Mansi, Longo, Caruso. All.: Grassadonia 6.
ARBITRO: Giua di Olbia 6.
Guardalinee: Spensieri e Perrotti.
MARCATORI: 36’ pt Lepore (L), 43’ pt Caturano (L), 7’ st Reginaldo (P), 12’ st Lepore (L).
AMMONITI: Parlati e Alcibiade (P) e Cosenza (L).
NOTE: Paganti 1482 oltre 9242 abbonati per un incasso complessivo di 44.054 euro. Angoli 8-5 per il Lecce. Recupero, pt 1’, st 3’.

Il Lecce ritrova la vittoria al “Via del Mare” dopo circa due mesi (non trionfava in casa dal 16 ottobre) e conserva il primato, il suo capitano Checco Lepore festeggia la centesima partita con la maglia giallorossa, il bomber Caturano non manca all’appuntamento col gol (12° centro), ma il 3-1 finale non tragga in inganno perché la Paganese, nonostante un 5-3-1-1 che sembrava preludere ad una difesa a oltranza, ha ribattuto colpo su colpo e prima di essere trafitta dal primo gol di Lepore si era resa pericolosa come ha fatto anche nel finale quando ha attaccato a testa bassa costringendo Gomis a un paio di interventi di rilievo. Fra i migliori in campo si sono distinti i due portieri e questo conferma la vivacità di una partita combattuta sino alla fine e l’arguzia di due tecnici, anche nelle scelte fatte in corso d’opera.
Decisivi. Dunque un capitano di lungo corso, Checco Lepore, e un bomber supergettonato, Sasà Caturano, hanno apposto la firma sul successo dei giallorossi. Lepore ha inaugurato la sua doppietta con uno di quei tiracci nei quali è specializzato: un tagliente rasoterra in diagonale che ha mandato il pallone ad insaccarsi nell’angolo basso a sinistra di Chiriac. Poi è toccato a Caturano involarsi solitario come un’aquila approfittando di una sorta di pennichella di Parlati al quale ha rapinato un pallone senza pretese per trasformarlo in una bomba imparabile.
Lo sblocco della partita si è avuto nel giro di 7’ (tra il 36’ ed il 43’) ma sino a quel momento il pubblico non ha avuto modo di sbadigliare perché Lecce e Paganese

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calcisticamente se le erano già date di santa ragione e la formazione di Grassadonia aveva creato qualche apprensione alla difesa leccese (Padalino ha sostituito dopo mezzora un Contessa in difficoltà) che però ha creato un argine con un superbo Cosenza. Il calabrese infatti aveva risolto una critica situazione al 13’ quando, su azione di contropiede Reginaldo aveva scavalcato persino Gomis ma poi ha visto il pallone respinto quasi sulla linea dal leccese.
Nella fase iniziale, poi, vi era stata una sorta di duello personale tra il giovane portiere rumeno della Paganese e Mancosu: al 9’ infatti aveva deviato contro la traversa una saetta del leccese e si era ripetuto 1’ dopo per esaltarsi al 45’ quando aveva raggiunto all’incrocio dei pali un altro pallone scagliato dal sardo.
Ripresa. Il 2-0 del primo tempo lasciava presupporre una ripresa tranquilla invece ecco Reginaldo riaprire i giochi al 7’ con una impeccabile conclusione su calcio di punizione dal limite. 5’ di attacchi e contrattacchi a ritmi sostenuti, poi ecco ancora il capitano, leccese verace, coronare la festa della sua centesima partita con Caturano che gli ha fatto da ?sponda restituendogli un pallone che Lepore ha scaraventato in rete per il 3-1 finale. Finita? Manco per sogno, perché la Paganese colpiva con Iunco la traversa (29’), Gomis risolveva un paio di situazioni complesse e a sua volta Chiriac si opponeva a delle incursioni giallorosse. Una bella partita insomma. Vince il Lecce che comanda le danze in classifica ma onore anche ad una Paganese che non si è mai arresa.

Corriere dello Sport

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