Il Napoli è volato a Cagliari dopo avere ricevuto la «benedizione» del sorrentiniano cardinale Voiello, alias Silvio Orlando, ospite di Sarri a Castel Volturno due giorni fa. L’auspicio dell’attore e della tifoseria è che sia evitato nell’anticipo all’ora di pranzo al Sant’Elia il bis di Bergamo, dove la squadra si presentò dopo la straordinaria (per un’ora) partita d’andata contro il Benfica in Champions League e, accusando un calo di tensione, subì la prima sconfitta stagionale.
Al Sant’Elia, dove l’ultimo successo dei rossoblù sugli azzurri risale a sette anni e mezzo fa (aprile 2009), non deve ripetersi quel copione se – una volta recuperato il passo pre-infortunio Milik, come hanno testimoniato le prestazioni e i risultati contro Inter e Benfica – il Napoli ritiene di poter recuperare posizioni in classifica negli ultimi 270 minuti del 2016. Vi sono stati stop comprensibili alla luce dell’infortunio del bomber polacco e altri meno, però sembra che sia stata ritrovata la retta via. Sarri si aspetta molto da questa trasferta in casa dei napoletani Rastelli (ala della squadra che aveva tutt’altra dimensione e che lottò per la promozione in A nel 2002), Pisacane e Borriello: ha già detto negli spogliatoi di Lisbona, dopo la vittoria sul Benfica valsa il primo posto nel girone e l’accesso agli ottavi di Champions, che rappresenta un esame di maturità. Oggi il Cagliari, domenica il Torino al San Paolo, poi la trasferta infrasettimanale a Firenze. Calendario abbordabile mantenendo una concentrazione feroce e non commettendo gravi errori.
Fonte: Il Mattino