Il Chapecoense non è morto. Da Ronaldinho a Gudjohnsen è nata una nuova squadra, anzi due..

A una decina di giorni dalla tragedia aerea di Medellin, in cui il club brasiliano Chapecoense, fra morti e feriti, ha perso quasi tutti i giocatori della rosa, le iniziative di solidarietà non si fermano. La Conmebol, Confederazione del calcio sudamericano, ha ufficializzato nei giorni scorsi l’assegnazione della Copa Sudamericana 2016 al club di Chapecoè, avallando la proposta dell’Atletico Nacional che proprio ai verdi brasiliani avrebbe dovuto contendere il trofeo.

Non è facile, a pochi giorni dai drammatici eventi, parlare del lato sportivo, ma in fondo aiuta. Quale vincitore della Sudamericana, il club ha acquisito il diritto di disputare la Recopa, nuovamente contro l’Atletico Nacional che ha vinto la Copa Libertadores, e la prossima edizione della stessa Libertadores.

Già, ma con quali giocatori? Sarebbe troppo arduo affrontare appuntamenti così impegnativi con una squadra imbottita di giovani. I primi ad averlo capito sono stati Ronaldinho e Riquelme, che nei giorni scorsi si sono offerti volontari per indossare la maglia verde e bianca del club. L’ex Pallone d’oro, poi, ha cominciato a prodigarsi in una vera e propria opera di scouting e in pochissimo tempo ha già “reclutato” 22 calciatori, praticamente due squadre.

La maggior parte della truppa reclutata dall’ex Pallone d’oro è formata da ex giocatori o quasi (Zè Roberto va per i 43 anni) o da chi trova poco spazio nel proprio club.

Ecco la formazione migliore che potrebbe schierare la Chapecoense con i volontari che si sono offerti fino a ora:

Neto; Maicon, Rafa Marquez, Douglas; Lucas Silva, Riquelme, Zè Roberto, Kakà, Ronaldinho; Gudjohnsen, Adriano.

Fonte Fox Sport

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