Napoli, un mix perfetto di giovani e “vecchia guardia”

“Mica semplice superare il post-Higuain, con tutto ciò che ha comportato dover rinunciare ad uno dei centravanti più forti al Mondo, finito poi nella «grande nemica». Il Napoli ha continuato a procedere secondo abitudini personali introdotte dall’era De Laurentiis ed elaborate prima da Reja e Marino, poi da Mazzarri e Bigon, infine da Benitez e Bigon: stavolta, sterzando persino in maniera più netta, l’asse Giuntoli-Sarri, il tandem scelto dal club per immergersi nella quarta fase del Progetto, ha voluto osare ulteriormente, andando ad abbassare l’età media d’una squadra che ha (perlomeno) un quinquennio dinnanzi a sé, forse di più. C’erano già i Ghoulam (25), i Jorginho (25), gli Insigne (25), i Gabbiadini (25) ed i Koulibaly (25), poi sono arrivati a scaglione gli Hysaj (22), gli Allan (25) e nell’agosto scorso, rimettendo sul mercato i novanta milioni incassati dal pipita (quarantacinque subito, il resto nel giugno del 2017) ecco Rog (21), Zielinski (22), Milik (22), Diawara (19), Maksimovic (25), un concentrato di gioventù e talento da fondere con la «vecchia guardia (i Reina, gli Albiol, gli Hamsik, i Callejon ed i Mertens) con il quale andare incontro al futuro senza avvertire paura. E’ cresciuta la cifra tecnica in certe zone del campo e per esorcizzare i fantasmi dell’addio d’un bomber senza eguali – con i suoi trentasei gol – s’è puntato su un centravanti che aveva fatto in fretta a togliere la malinconia da dosso. Ma laddove non arriva la dea bendata, approda il gioco, cioè l’Idea”.

Fonte Corriere dello Sport

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