Non gli piaceva essere chiamato Roger Rabbit per via dei dentoni superiori da coniglio. Col Napoli giocò due anni, 58 partite e 31 gol.
Impresa epica a Valencia, trentaduesimi di Coppa Uefa, quando firmò il 5-1 agli spagnoli segnando sempre di sinistro, il suo piede del gol, sugli assist di Zola (21’), Thern (60’), Policano (64’), ancora Zola (87’), infine dribblando un difensore e il portiere al 90’. Segnò anche nel match di ritorno (1-1 al San Paolo). Il portiere valenciano martellato all’andata si chiamava Sempere. A Fuorigrotta la squadra spagnola schierò un altro portiere, Gonzalez.
Tornando a Cagliari con la maglia del Napoli, subissato di fischi dai tifosi sardi per il suo trasferimento, non esitò a mostrare il dito medio alla curva cagliaritana. Il Napoli fu battuto da un gol di Francescoli.
Nel secondo anno in maglia azzurro siglò con una doppietta la vittoria del Napoli a Cagliari (2-1). Segnò anche al ritorno su rigore, ma il Napoli fu battuto al San Paolo (1-2). Nel 1994 passò alla Roma per 17,5 miliardi. Successivamente la Roma lo cedette alla Juventus per 9 miliardi nel 1997.
Fonseca ha moglie napoletana, Lisa Adamo, e figli nati a Napoli, Nicolas e Matias. Oggi ha 47 anni e fa il procuratore di calcio. Nel suo carnet Muslera, Caceres e Suarez che gioca nel Barcellona. A marzo è stato a Castelvolturno per proporre al Napoli alcuni giocatori giovani uruguayani.