Con una grande lezione di calcio, nel tempio moderno del glorioso Benfica, il Napoli di Sarri entra dal portone principale nell’élite degli ottavi di Champions. Era dai tempi di Cavani che non stava così in alto in Europa. Il banale e grave lapsus di Albiol, che ha riacceso il finale spianando la strada al gol della bandiera dei portoghesi, non toglie nulla alla magìa della notte di Lisbona, che rimarrà a lungo nella memoria dei tifosi partenopei. Il 21 è una vittoria di squadra – splendida personalità, buona maturità che ha preso corpo nel secondo tempo, con l’ingresso in campo di Mertens, dopo un lungo lavoro ai fianchi operato da Gabbiadini. Non c’è un altro giocatore nelle squadre italiane che pesa come il belga quando si tratta di entrare in corsa per cambiare una partita. Da Lisbona è arrivata un’ennesima conferma, con l’assist per la palombella di Callejon e il raddoppio dello stesso Mertens che vale il trionfo definitivo. Il bello è che – a quel punto – Napoli e Benfica sapevano già di essere qualificate, visto il clamoroso successo della Dinamo Kiev sul Besiktas ridotto in nove (50, dopo un’ora). Restava da decidere chi si sarebbe aggiudicato il primo posto del gruppo, e il Napoli ha regolato perfettamente questo conto. Neanche ai tempi di Cavani era successo che arrivasse agli ottavi da prima. La squadra di Sarri, dunque, supera nel confronto a distanza quella di Mazzarri. E visto che, secondo France Football, Cavani oggi vale 43 milioni, esattamente come Koulibaly, si può dire che il cerchio di questi anni, simbolicamente si chiude qui. La conferma della svolta annunciata dal match con l’Inter segna un passaggio importante: ora il Napoli potrà pescare un centravanti sul mercato di gennaio e dedicarsi al recupero di Milik per giocarsela da outsider in questa Champions. Mai come stavolta gli squadroni sono spalmati in modo tanto equilibrato nel gruppo delle prime e delle seconde. Il brivido corre sul filo. Di sicuro, nel sorteggio di lunedì, il Napoli può pescare il City di Guardiola, il Bayern di Ancelotti o il Psg del Matador. Il tema riguarda anche la Juve: già qualificata, oggi affronta allo Stadium i croati della Dinamo che nelle prime cinque partite hanno sempre perso e mai segnato. Come finirà? Dipende tutto dai bianconeri che a questo punto hanno il privilegio di poter scegliere in quale parte del tabellone iscriversi. Da secondi, potrebbero incontrare Leo Messi – che ieri ha segnato il gol numero 10 in questo torneo – o l’Atletico del Cholo: due iceberg piuttosto scomodi. Resta da vedere da che parte finirà il Real, con Cristiano Ronaldo che proprio ieri – stando alla stampa catalana – ha saputo di aver vinto il suo quarto Pallone d’oro. Conviene tenere un occhio puntato sul Bernabeu.
Alessandro de Calò (gdS)