L’attacco azzurro – di A. Tullio: “Incubi fugati e dubbi rimasti”

Tre goal. Gabbiadini rimane a secco. Il terminale di una squadra non si trova con quest’ultima in molti momenti della gara. Sulla profondità e sul contro movimento ancora qualcosa manca. Le occasioni ci sono anche se non limpidissime. La volontà, enorme, non genera il goal sperato. Rimane in gola l’urlo strozzato che sa di rimpianto. Un rimpianto che rischia di rimanere eterno perchè Gabbiadini il goal lo ha e quando non arriva è anche il Napoli che non sa cercarlo nel modo giusto. Scorre il tempo e le giocate azzurre scrivono la storia di un Napoli che attacca con i suoi mediani l’Inter alle spalle e crea ampiezza sugli esterni come penultimo passaggio. L’Inter cosi va in confusione ed Insigne segna. Ancora in goal, l’incubo è passato per lo scugnizzo di Frattamaggiore. Si consuma cosi un tre a zero che viene dalla metà campo quindi non da troppo lontano per un attacco che vede in Callejon il solito istancabile corridore di fascia. Corridore, si, ma di qualità. Tanta qualità che al servizio della squadra non ha prezzo come quel colpo di testa figlio di un movimento sul filo del fuorigioco che regala a Zielinki la palla d’oro del vantaggio. Il tempo scorre e mentre il Napoli massacra l’Inter a metà campo in attacco prevale il solito gioco che crea il solito dubbio: Gabbiadini è o non è adatto al Napoli ? I minuti che passano trovano conferme che arrivano perchè Gabbiadini è il terminale di un attacco che fa a meno di lui per le conclusioni finali. Rimane tuttavia l’idea che con Gabbiadini la squadra giochi complessivamente meglio. Ora si va a Lisbona, l’Inter è cosa fatta ed è cosa non da poco, questa. Tre goal che sanno di serata perfetta.

a cura di Alessandro Tullio

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