Bisogna necessariamente fare qualcosa di più. Insegnare come comportarsi nel caso in cui…Non farlo può rivelarsi pericoloso, addirittura fatale. «La cultura dell’emergenza negli sport professionistici è un disastro. Si pensa solo all’aspetto cardiopolmonare e si trascura il resto. Si vedono, non solo in serie A, cose da brividi: giocatori che muovono la testa del compagno a terra, mentre dovrebbero solo allontanarsi aspettando l’intervento dei medici». Lancia l’allarme Maurizio Casasco, aprendo il congresso della Federazione medico sportiva che lo riconfermerà alla presidenza. «Serve un briefing prima di scendere in campo fra arbitro, medici sociali, capitani, mentre il quarto uomo potrebbe essere il match doctor. Bisognerebbe seguire l’esempio positivo che viene dal mondo del rugby». Fonte: gasport