Vicenza-Benevento 0-0
VICENZA (4-3-1-2): Benussi 6; Pucino 6,5 Adejo 6 Esposito 6 D’Elia 6,5; Signori 6 Urso 6 Orlando 6,5 (17′ st Siega 6); Bellomo 6; Giacomelli 7 (26′ st Galano 6) Raicevic 5 (37′ st Cernigoi sv). A disp.: Vigorito, Zaccardo, Bogdan, Zivkov, Rizzo, Fabinho. All. Bisoli 6.
Falli commessi: 7
Fuorigioco fatti: 1
BENEVENTO (4-2-3-1): Cragno 7; Venuti 5,5 Padella 6 Lucioni 6 Lopez 6,5; Buzzegoli 6,5 (44′ st Camporese sv) Chibsah 5,5; Ciciretti 6,5 Falco 5,5 Jakimovski 5 (1′ st De Falco 6,5); Ceravolo 5,5 (27′ st Puscas 6). A disp.: Gori, Pezzi, Del Pinto, Gyamfi, Pajac, Melara. All. Baroni 6.
Falli commessi: 21
Fuorigioco fatti: 3
ARBITRO: Minelli di Varese 6,5.
Guardalinee: Villa e Disalvo.
Quarto uomo: Giua.
AMMONITI: 18′ pt Lopez (B), 11′ st Ceravolo (B), 32′ st Urso (V) per gioco falloso; 42′ pt Bellomo (V), 21′ st Giacomelli (V) per proteste.
NOTE: spettatori paganti 1.090, incasso di 11.715 euro. Abbonati 5.630 per una quota di 32.879 euro. Angoli: 3-3. Recupero: 2′ pt; 4’st.
Vai col rischio, a volte può tornare utile anche una partita così. Che aiuta a temprare le ambizioni, quelle ci sono sempre perché il Benevento è comunque tenace al punto da allungare l’inviolabilità della sua porta a 512 minuti. Semmai stride un po’, essere messi all’angolo da un Vicenza infarcito di problemi e che gioca alla morte. Ma il Benevento salva la pelle, e tanto basta: alle volte, meglio badare al contenimento. Lo certificano un palo e un incrocio colpiti dei veneti, senza vittoria in casa da 7 mesi.
CENTESIMA UTILE. Se quella del Benevento resta la miglior difesa del campionato, il Vicenza in casa è andato a bersaglio appena due volte: tendenza che, nel pomeriggio del Menti, non viene certo smentita anche se i contenuti non la rispecchiano in pieno. E Marco Baroni porta via il centesimo risultato utile da quando allena in serie B. Ci ha preso gusto anche il pubblico del Benevento, rappresentato al Menti da circa duecento tifosi, e costretti a patemi inattesi soprattutto in un primo tempo che fa vacillare i campani. Ma la solidità che si è costruita la squadra di Baroni per oltre un terzo di campionato non può essere casuale. D’accordo, ci si gioca il bonus con la fortuna quando Giacomelli fa tremare il palo e Bellomo prende l’incrocio nel secondo tempo, oppure con Raicevic che esalta Cragno in area piccola. Ma il Benevento non perde la testa, nonostante il Vicenza – speculare nel modulo, 4-2-3-1, Bisoli ci vede giusto – voglia ribellarsi a una classifica impietosa. Al di là di un Ceravolo che non può fare miracoli davanti, il cambio di passo è garantito da Ciciretti negli ultimi venti metri con annessa palla-gol che Benussi sventa con una mano.
CONSERVATIVI. Il Vicenza è generoso, cuore e gambe. Giacomelli e Signori completano la gamma di opportunità: non ci sarebbe niente da dire se i veneti chiudessero coi tre punti. Alle coperture difensive provvede De Falco – che rileva uno spento Jakimovski – abbassandosi spesso e volentieri, in modo che il Benevento non vada troppo in sofferenza. Conservativi al massimo, quelli di Baroni: non un peccato capitale, dopo quattro vittorie di fila.Corriere dello Sport