Si ferma dopo quattro vittorie consecutive la corsa del Benevento, ma il pari di Vicenza consente alla squadra di Baroni di salire al terzo posto in classifica agganciando il Cittadella. «Il pareggio a Vicenza ci lascia un bel punto – analizza il tecnico – in una partita che si poteva vincere ma anche perdere. Non abbiamo mai rinunciato a giocare ma abbiamo sbagliato tantissime ripartenze, abbiamo avuto almeno dieci situazioni
dove solitamente gestiamo meglio la palla recuperata». Una partita difficile anche dal punto di vista psicologico: «Venivamo da quattro vittorie consecutive e siamo a due punti da squadre che lottano per la Serie A. Mi è piaciuto lo spirito con cui la squadra ha trovato compattezza nel secondo tempo contro un Vicenza che doveva darsi delle risposte in termini di prestazioni e punti. Abbiamo avuto una settimana in cui si è parlato molto di noi, con due giocatori in Nazionale tornati da soli due giorni. C’erano tutti gli ingredienti per rischiare di fare una prestazione molle. Se non sei tosto non esci da questo campo con un risultato che ti soddisfa. Mi è piaciuta la tenuta mentale della squadra. Avremo comunque tempo e modo di analizzare alcune situazioni e alcuni errori».
In ascesa. E’ un Benevento comunque protagonista di questo campionato e quindi destinato a rimanere sotto i riflettori. « Ci dobbiamo abituare all’attenzione. Noi siamo partiti bene, abbiamo ricevuto un sacco di complimenti poi abbiamo perso tre partite di fila. Certo non per i complimenti ma quando incontri una squadra che dal punto di vista agonistico e temperamentale ha qualcosa in più rischi di essere tritato; ecco perché considero quella di Vicenza una piccola prova di maturità». Parla di obiettivi, Baroni: «Il nostro obiettivo lo traccia la società, noi siamo partiti per affrontare senza patemi il campionato ma io sono ambizioso e con i miei giocatori voglio rinnovare ogni giorno una sfida contro noi stessi per dare sempre qualcosa in più».
Le mosse. A inizio ripresa Baroni ha corretto l’assetto iniziale. Spiega il tecnico giallorosso: «Il cambio di atteggiamento e modulo nel secondo tempo l’ho fatto perché soffrivamo sugli esterni, soprattutto a destra, con i due centrocampisti che non riuscivano a coprire tutti gli spazi. La sostituzione di Ceravolo? Puscas rientrava da un infortunio e da un doppio intervento e sta bene, è giovane, non voglio perderlo ma dargli spazio. Ceravolo mi sembrava un po’ in flessione e avevamo bisogno di forze fresche per attaccare lo spazio».
Il Benevento resta la miglior difesa del torneo (9 gol subiti) e allunga l’imbattibilità ripartita tra Cragno e Gori. «Quello della difesa – aggiunge Baroni – è un dato importante, tra l’altro di questi 9 gol subiti ben 6 li abbiamo presi nelle tre sconfitte e 5 su palla inattiva. Siamo a + 13 di media inglese come il Verona e siamo la seconda squadra per occasioni da gol e per possesso palla. Significa che qualcosa sta funzionando bene ma non dobbiamo accontentarci. La convocazione di Cragno e Ciciretti in Nazionale è una grandissima soddisfazione per i ragazzi, merito della squadra e del presidente Vigorito che sta facendo tanti sacrifici».
Bisoli si complimenta. Decisamente soddisfatto il tecnico del Vicenza Pierpaolo Bisoli: per i biancorossi è il quinto pareggio casalingo ma la prestazione c’è stata e lo spessore dell’avversario ne aumenta il valore: «Ho visto il Benevento che mi aspettavo, ma stavolta devo dare merito alla mia squadra di aver messo in difficoltà la terza in classifica. E’ una soddisfazione in più per noi. La mia paura era che non riuscissimo a tenere intensità ed equilibrio fino in fondo, perché il Benevento ha tanti giocatori di qualità in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento. Quando prendevano palla Falco, Ciciretti e Ceravolo temevo che con una giocata, che è nelle loro corde, potessero farci male nei venti minuti finali. Baroni tra l’altro è stato bravo a leggere come avevo preparato la partita, con il 4-3-3 in fase difensiva e il 4-2-3-1».Corriere dello Sport