Trattasi di assenza dolorosa: con Milik era il Napoli della Grande Bellezza

I numeri. Sintetci, incisivi, crudeli, veri. Raccontano i fatti e quelli del Napoli dicono che l’assenza di Arek Milik dal centro dell’ attacco azzurro è pesante, molto pesante. Un vuoto che ha reso gli azzurri fragili, soprattutto al San Paolo. Gabbiadini prima, il falso nove Mertens poi, sono state le soluzioni proposte da Sarri, ma si sono rivelate evidentemente insufficienti. Ce lo dicono i numeri. Ci dicono che su cinque partite disputate a Fuorigrotta tra campionato e Champions League, la formazione di Sarri ha conquistato una sola vitoria, a fronte di due pareggi e di due sconfitte. Entrambe dolorosissime: contro la Roma (1-3) e contro il Besiktas (2-3). In merito ai pari c’è quello senza reti con la Dinamo Kiev e quello per 1-1 ottenuto contro la Lazio. L’unica vittoria è quella per 2-0 sull’Empoli con reti di Mertens e Chiriches. Con Milik, invece…Si comincia con il 4-2 sul Milan, il 3-1 sul Bologna, il 2-0 sul Chievo. In Champions, con il Benfica, finisce 4-2 e Milik ci mette la firma con un gol, assieme alla doppietta di Mertens e a un’altra rete di Hamsik. Insomma, quattro partite al San Paolo e quattro vittorie. Era il Napoli della Grande bellezza. Che è sfiorita a poco a poco senza Milik. Il lungagnone polacco che faceva storcere il naso agli esteti del calcio, micidiale nel concretizzare il gioco delle ali di Sarri. (Il Mattino)

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