All’indomani della vittoriosa trasferta di Udine, avevamo premesso che la doppietta di Insigne non avrebbe, di colpo, cancellato le difficoltà enormi del Napoli, in fase di realizzazione. L’auspicio, tuttavia, era quello di una iniezione di fiducia che permettesse ad Hamsik e compagni di sopperire alla carenza momentanea di un centravanti di ruolo, con altri mezzi tra cui la ritrovata vena realizzativa del Magnifico. Invece, nel penultimo turno di Champions League, il Napoli è andato in bianco, facendosi inchiodare sullo 0 a 0 dalla Dinamo Kiev e facendo riemergere tutte le enormi difficoltà della squadra nel concretizzare la mole di gioco creata. A volerla dire tutta, pur dominando il campo, contro la Dinamo Kiev non si è rivista la manovra fluida tipica della squadra di Sarri, complice anche qualche tossina da affaticamento che comincia ad affiorare. In particolare Dries Mertens, utilizzato da falso nueve, sembra essere giunto in riserva per evidente affaticamento dovuto all’eccessivo utilizzo. All’ingresso in campo, Manolo Gabbiadini qualcosa di buono ha lasciato intravedere e si ignorano, onestamente, i motivi per i quali Sarri non lo abbia gettato nella mischia fin dall’inizio. Se è vero che, con il senno di poi, siamo tutti bravi a valutare, è altrettanto giusto porsi delle domande per quello che si è visto in campo. Questo mezzo passo falso complica ulteriormente il cammino della squadra azzurra verso il passaggio agli ottavi, che sembrava quasi fatto dopo appena due partite. Per ottenere il passaggio agli ottavi, il Napoli dovrà uscire indenne dall’infuocato campo del Benfica. Proprio la squadra lusitana, che si è fatta rimontare in un quarto d’ora un vantaggio di tre reti sul campo del Besiktas, mette il carico da undici sul discorso qualificazione sia proprio che degli azzurri. Proprio alla luce di questo risultato rocambolesco, il comune denominatore del match di coppa è stata la paura di perdere, che ha prevalso sulla voglia di vincere. Questo atteggiamento ha frenato la squadra partenopea, offuscandone le idee e le gambe. Contro la Dinamo Kiev è rientrato Raul Albiol, infortunatosi nel match contro il Benfica…era sempre Champions ma all’epoca il Napoli sembrava imbattibile. Con lo spagnolo in campo la porta di Reina è rimasta inviolata ed il portiere azzurro non ha corso pressoché alcun pericolo. Senza Albiol in campo, viceversa, gli azzurri hanno incassato quindici reti terminando la partita senza gol al passivo in una sola occasione, il match casalingo contro l’Empoli. L’auspicio è che con il ritorno del difensore spagnolo, la squadra di Sarri ritrovi la solidità difensiva di un tempo e, con essa, la serenità di cui necessita in questo periodo. Tra una telefonata ed un sondaggio per accaparrarsi un bomber nel mercato di gennaio, il fitto calendario degli azzurri ha in programma un monday night insidioso, contro un’altra delusa di coppa, il Sassuolo. Nonostante il periodo non particolarmente brillante dei neroverdi, la squadra allenata dall’ottimo Di Francesco è un osso duro da affrontare con la massima concentrazione e, magari, con l’innesto di forze fresche tra le quali non possiamo non includere Rog, divenuto oggetto misterioso che desta grandissima curiosità. Chiosa finale sulla notizia apparsa nelle ultime ore sui media e prontamente smentite: il Pipita che gira con la scorta per le strade di Torino. Premesso che non sappiamo minimamente se la notizia sia o meno fondata ma non per la smentita che potrebbe essere solo un atto doveroso e considerato che non vogliamo commentare in alcun modo la notizia che riguarda ‘casa di altri’, ci limitiamo ad auspicare che la notizia non venga manipolata a dovere per mettere in moto la macchina del fango contro Napoli. In altri termini, l’augurio è che le eventuali minacce ricevute dal Pipita, che avrebbero convinto la Digos a fornirgli la scorta, non diventino minacce provenienti da…Napoli. Tornando a parlare di Napoli, per dirla con Sarri il pensiero della squadra azzurra deve essere uno solo: Sassuolo. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni