Ottantaquattro provvedimenti di Daspo con espulsione immediata dall’Italia. Due denunciati e un’auto distrutta. Sono i numeri che fanno da sfondo al bilancio dell’ultima serata di follia e violenze commesse per una partita di calcio: quella tra il Napoli e la Dinamo Kiev. Fuorigrotta come un ring mercoledì. Con una banda di una decina di presunti ultrà – in realtà si tratta di teppisti di strada – che hanno cercato di aggredire un gruppo di ucraini che da viale Kennedy stavano raggiungendo lo stadio, provvidenzialmente intercettati dalla Polizia di Stato e salvati da un probabile quanto gratuito linciaggio. Ma per inquadrare in cornice tutti i fatti che si sono svolti intorno al match di Champions League bisogna procedere con ordine, separando i fatti accaduti all’esterno del San Paolo da quelli che invece si sono verificati ben più lontano da Napoli, e precisamente a Villa Literno. Cominciamo dal primo episodio. Mancano pochi minuti alle 20 quando un’auto civetta della Polizia di Stato intercetta, a Fuorigrotta, quindici ucraini che da viale Kennedy si stanno dirigendo verso un bar di piazzale Tecchio, inconsapevoli del fatto che lì si raduna un gruppo di ultrà azzurri già attenzionato dalla Digos perché ritenuto responsabile di atti violenti contro i tifosi delle squadre avversarie. Per evitare che i due gruppi entrino in contatto scatta l’allarme, sul posto arrivano polizia e carabinieri: e a quel punto i facinorosi napoletani tentano di forzare il cordone di protezione delle forze dell’ordine. Qualcuno, nel gruppo di pseudo-tifosi che frequenta la Curva A lancia un razzo (di quelli utilizzati per le ricerche dei salvataggi in mare) verso gli ucraini – tutti residenti a Napoli – ma sbaglia la mira. Il petardo centra un taxi, l’auto prende fuoco e va distrutta. La polizia carica i teppisti, esplodendo anche dei lacrimogeni. Un caos. Gli agenti riescono a bloccare cinque violenti, tutti poi identificati, due dei quali denunciati. Ma la vera sorpresa è un’altra, e arriva da Villa Literno. Qui, alla stazione ferroviaria, sbarcano nel primo pomeriggio di mercoledì un centinaio di ultrà della Dinamo provenienti da Roma e diretti a Napoli per vedere la partita. Fanno bisbocce e baldoria in un bar, bevono tanto alcol e poi cercano di rimettersi su un treno regionale che va a piazza Garibaldi. La scena non sfugge a polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine decidono di perquisire il gruppo, e così si scopre che 84 giovani ucraini hanno nascosto negli zaini pietre e armi improprie (tra le quali tirapugni e aste metalliche). Scattano i fermi: e in serata agli 84 stranieri – portati in Questura per l’identificazione – vengono notificati i provvedimenti di Daspo firmati da Guido Marino. Contemporaneamente, i Carabinieri di Ercolano hanno chiesto la sottoposizione a Daspo di altri 6 cittadini ucraini sorpresi con alcuni sacchetti pieni di sanpietrini ed altri strumenti atti ad offendere.
Fonte: Il Mattino