Sarri: “Continuiamo a crescere”

Sarri non è per nulla soddisfatto. E non lo è neppure per i primi fischi stagionali del San Paolo.

Un solo punto, un po’ poco, non trova? «Ma le possibilità di passare il turno non si sono ridotte, anzi sono rimaste immutate. Quello che conta adesso è andare in casa del Benfica a conquistare almeno un pareggio. Purtroppo lo sapevamo e la cosa ci ha condizionato: non potevamo avere il sangue agli occhi sapendo che era indifferente pareggiare o vincere contro la Dinamo (in realtà ora in caso di ko del Napoli a Lisbona, al Besiktas basta un pari a Kiev, ndr)».

Però, anche la prestazione è stata negativa? «Beh, in alcuni momenti ho visto un buon Napoli, qualche circostanza di andare in gol l’abbiamo creata. Ma io vedo l’aspetto positivo: in fase difensiva stiamo crescendo tanto. E lo stiamo facendo con una certa continuità».

Lei è deluso per questo 0-0? «Ci ha condizionato mentalmente il risultato di Istanbul, quando abbiamo saputo del 3-3 eravamo sulle scalette che ci portavano allo stadio e ci siamo come spenti. Quello che contava per noi era non perdere: ovvio che non deve succedere ma è umano rimanere gelati davanti a simili notizie».

Mertens sembra in calo rispetto a qualche gara fa? «È calato di condizione, è vero. Ma in ogni caso io di tipi come Dries ne avrei bisogno di due o tre in campo. Ho nostalgia del Mertens che si alzava dalla panchina e mi risolveva la partita».

Si aspettava questa Dinamo Kiev? «Ha perso una sola volta in trasferta, è molto difficile affrontarla lontana da casa…Noi non siamo stati bravi nel ritmo, ma loro si sono difesi molto bene. Penso che non sarà una passeggiata per il Besiktas tra quindici giorni».

Acquisti a gennaio li ha previsti? «Mi confronto ogni giorno con il direttore sportivo. Sa come la penso. La mia opinione la conoscono…».

E di Pavoletti che ne pensa? «Lo seguivo di più quando era in serie B. Ora non è corretto che dica qualcosa su di lui».

Le hanno dato fastidio i primi fischi del San Paolo? «Non mi sembrava una prestazione da fischi. È un pubblico che ci dà sempre una mano, non credo che siano stati in tanti a farlo… altrimenti ci avrei fatto caso e invece non li ho neppure sentiti. I tifosi tengano conto che ci vuole pazienza, bisogna restare uniti senza dimenticare che siamo in una fase di ricostruzione dopo tutto quello che è successo questa estate e in questo avvio di stagione».

Sei punti nelle prime due giornate: si aspettava che la situazione si sarebbe decisa solo all’ultimo turno? «Era un girone molto equilibrato ed era normale che tutto si sarebbe risolto alla fine. Le nostre chance sono ancora molto alte di passare il turno. Ora ci sono prima due gare di campionato che vogliamo vincere e poi penseremo alla sfida con il Benfica».

Tratto da Il Mattino

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