Il Pipita avrà la scorta. Clima teso. Il giallo Indiscrezione di un settimanale

Il problema di Gonzalo Higuain sembra essere tutt’altro che il fastidio muscolare accusato dopo la gara di campionato contro il Pescara e che gli ha impedito di essere a Siviglia martedì sera nella vittoriosa trasferta di Champions della Juventus. Il gol che non arriva tra campionato e nazionale? Neanche quello. A turbare la quotidianità del Pipita – secondo quanto racconta «Novella 2000» – è la serie di minacce ricevute negli ultimi tempi. Un problema diventato tale da costringere l’argentino ad aggirarsi per Torino con tanto di scorta. Le minacce, pesanti e anonime secondo quanto scrive il settimanale, sarebbero arrivate al Pipita negli ultimi tempi, al punto tale dal convincere Higuain a parlarne con qualche amico. Da lì il consiglio di uscire di casa accompagnato dagli agenti della Digos, cosa che oramai farebbe parte della sua quotidianità. Privacy e vita privata completamente stravolte per il Pipita e non certo per l’eccesso di fan alla ricerca di una foto o un autografo con il loro idolo. Dopo il passaggio dal Napoli ai bianconeri nel corso dell’ultima torrida estate di calciomercato, la protesta dei tifosi azzurri era dilagata – tra ironia e cattiveria – sul web. Anche perché gli amici più stretti del Pipita smentiscono le minacce e tanto meno la necessità da parte di Higuain di dover andare per le strade di Torino scortato dagli agenti della Digos. Si tratterebbe, quindi, di una fantasiosa ricostruzione che al momento, però, non trova fondamento né conferme. E in attesa di avere notizie più certe, o quanto meno ufficiali, la speranza è che non sia stato proprio il trasferimento clou dell’estate calcistica ad aver provocato questa degenerazione legata al mondo del pallone. Un paradosso del tutto eccessivo ed ingiustificato nei confronti di un calciatore che proprio negli ultimi giorni ha dichiarato tutto il suo affetto alla città di Napoli e che proprio in occasione della rete contro la sua ex squadra non ha neanche esultato.

Fonte: Il Mattino

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