S E T T E
Dove in aprile si sgonfiò il sogno scudetto del suo primo Napoli. Come il Mosè di Michelangelo non parla, ma vince a Udine. E vincere non è importante, è l’unica cosa che conta (dicevaBoniperti). Mastica amaro la finta sigaretta quando il 73 per
cento di possesso-palla nel primo tempo non porta neppure un tiro. Tridente cariato con l’Udinese guardinga (4-4-1-1). Non ci sono spazi. Poi Insigne rompe l’incantesimo. Forse avrebbe dovuto spostare Mertens a sinistra dove il belga fa faville consegnando il centro dell’attacco a Insigne. Ma è solo un’opinione.
Fonte: Il Mattino