Callejon, 17 su 17: «Tre punti d’oro, ora si riapre tutto»
Insigne aveva chiesto scherzosamente un assist perfetto per potersi sbloccare: detto fatto, Callejon gli ha messo il primo gol su un piatto d’argento, uno di quei palloni sui quali c’è scritto basta spingere. Lo spagnolo è così, sempre decisivo, anche quando non segna: inesauribile ad Udine, generosissimo come sempre e con la soddisfazione di giocare il finale di partita per la prima volta con la fascia di capitano al braccio, presa da Insigne che a sua volta, l’aveva ricevuta da Hamsik. Callejon più forte anche dell’influenza che lo ha colpito nei giorni scorsi: in campo novanta minuti ad Udine e come d’abitudine tra i migliori. «Giusto sognare e pensare di vincere sempre: siamo lontani dal primo posto ma proviamo a vincere le gare e vediamo dove arriviamo», dice nel dopopartita tenendo alto il morale del gruppo. Un primo tempo sotto tono del Napoli con zero emozioni e nessuna palla gol, poi la buona risposta nella ripresa da parte del tridente leggero. «In attacco corriamo tanto, mancano Milik e Gabbiadini ma proviamo a fare tutto il meglio possibile», spiega l’ex attaccante del Real Madrid, capocannoniere della squadra in campionato con sette reti. Un successo importante innanzitutto per la classifica perché consente agli azzurri di risalire posizioni in attesa delle partite di oggi di Lazio e Atalanta ma anche per il morale in vista della sfida decisiva di Champions League contro la Dinamo Kiev. E poi una vittoria dal gusto particolare su un campo diventato tabù negli ultimi nove anni con diverse sconfitte dolorose, soprattutto l’ultima, quella dell’anno scorso, costata lo scudetto nella domenica infernale dell’espulsione di Higuain. «Vendetta scudetto? Noi quando andiamo in trasferta vogliamo vincere sempre: l’anno scorso la partita per noi è stata difficile, stavolta eravamo convinti che si poteva vincere. Tutta la squadra ha fatto un bel lavoro, sono tre punti importanti per noi», sottolinea l’attaccante spagnolo. Comincia bene il ciclo decisivo di otto partite dopo la sosta, tutte sfide determinanti sia per il campionato che per la Champions. «Adesso dobbiamo dare una mano tutti, Lorenzo non stava segnando ma stava giocando benissimo ed avrà più fiducia per le prossime partite. Hamsik porta la fascia perché è il capitano ma è tutto il gruppo che è una vera famiglia e viaggia verso un unico obiettivo. Tutto aperto? Noi raccogliamo i nostri punti, poi vediamo le altre squadre cosa fanno», il messaggio di Callejon, sempre più un uomo fondamentale per il Napoli. Lo stakanovista non si ferma mai e anche quest’anno non ne ha saltata nessuna: 17 partite su 17, sempre presente, sia in campionato che in Champions. La grande capacità di tenere alto il ritmo e l’intensità ogni tre giorni e di reggere dal punto di vista atletico praticamente un anno intero. Insostituibile in tutti i sensi e infatti Sarri non lo toglie mai: quello che assicura corsa, sostanza e qualità. L’attaccante che riesce a trasformarsi con efficacia e naturalezza in difensore, quello che segna e fa segnare: in questo momento tra i migliori in assoluto in serie A come continuità di rendimento. Un trascinatore in campo e fuori, le sue parole nel fine partita sono una spinta alla squadra a non mollare mai e a crederci di partita in partita provando ad arrivare il più in alto possibile. Sempre più un simbolo di questo Napoli, in cui comincia trovare spazio anche Giaccherini. «Felice che abbia segnato Insigne, lo meritava. Abbiamo bisogno dei gol di tutti, soprattutto adesso che siamo un po’ rimaneggiati. Anche per dieci minuti io do sempre il massimo. Ci aspettano due mesi molto intensi e vogliamo farci trovare pronti su tutti i fronti», ha detto l’ex Bologna.