Il suo esordio da titolare in serie B ha strappato applausi. Con il Milan Ladies ha difeso, corso, chiuso gli spazi, attaccato all’occorrenza. E dimostrato ordine e maturità, seppur abbia appena diciotto anni. Elisa Fasoli brucia le tappe, prende il posto di Valentina Sossella (infortunata) sulla fascia destra e dimostra solidità e carattere. «Sono sorpresa di me stessa – confessa l’esterno basso -. Che emozione debuttare dal primo minuto in una categoria così importante!». Il passato nella Primavera dell’Agsm Verona l’ha forgiata, i due «assaggi» di serie B delle scorse settimane contro Clarentia Trento ed Orobica l’hanno preparata al salto. Che lei ha fatto con il fuoco dentro. La Fortitudo Mozzecane la sta scoprendo giorno dopo giorno, insomma. Ed Elisa ha risposto «presente».
Fasoli, la sua «prima» da titolare in serie B come l’ha vissuta? «Credo che la mia prestazione contro il Milan Ladies sia andata abbastanza bene. All’inizio ero tesa ma allo stesso tempo carica perché volevo far vedere quanto posso trasmettere alla squadra. Poi, con il passare dei minuti, mi sono tranquillizzata e ho preso più coraggio».
In che modo ha vinto l’agitazione? «Innanzitutto, grazie alle mie compagne di difesa: il loro sostegno mi ha aiutato parecchio. Inoltre, mi sono concentrata sulla partita e sui compiti che mi aveva assegnato mister Fabiana Comin».
Per Elisa sono arrivati tanti complimenti dalla tribuna… «Mi fa davvero piacere aver ricevuto diversi apprezzamenti. Sono una faccia nuova alla Fortitudo Mozzecane, pertanto sentivo di dover dimostrare qualcosa in più, oltretutto davanti al pubblico gialloblù, e una pressione maggiore. In questi casi c’è infatti il rischio di venire travolti dall’ansia e di fare confusione in campo, invece sono riuscita a cavarmela con determinazione».
Aveva già esordito in B con il Clarentia Trento e poi affrontato l’Orobica, ma sempre entrando a gara in corso. Cominciare dal primo minuto che emozione è? «Più intensa, più forte. A Trento ho fatto il mio debutto assoluto ed ero contentissima, però con il Milan Ladies ho provato una sensazione più profonda e viva: mi tremavano le gambe durante il riscaldamento, non lo nascondo, poi ho messo l’agitazione da una parte e ho pensato solo a dare il 100%. Trovarsi in serie B è una bella soddisfazione e un motivo di orgoglio».
Vicenza-Agsm Verona, ultima giornata del campionato Primavera. Era il 20 aprile. Non disputava una partita dall’inizio da sette mesi: tanto tempo. «Un’enormità. Passare da essere titolare a non poter scendere in campo con continuità per infortunio (al polpaccio, ndr) è stato molto difficile: nella scorsa stagione, per esempio, non ho potuto disputare appieno la fase nazionale Primavera e mi ci è voluto un bel po’ per superare mentalmente questa situazione. Ma ora sto bene, sono maturata e desidero migliorare sempre di più».
Cosa ha provato guardando le compagne dalla panchina nelle prime quattro sfide? «Soffrivo, perché mi piace lottare in campo con la squadra e poter fornire il mio contributo».
Che Fortitudo ha visto? «Un Mozzecane con qualità e che non molla mai. Purtroppo, ogni tanto abbiamo alti e bassi durante le partite, però siamo molto giovani e pecchiamo di inesperienza. Tuttavia, il lavoro e l’impegno ci ripagheranno: siamo un gruppo unito e i risultati positivi arriveranno».
Come cambia l’approccio a un match se si gioca titolari o se si subentra dalla panchina? «Se cominci dal primo minuto sei più felice ma occorre impegnarsi al 100% e prestare grande attenzione: nel mio caso, so di dover stare particolarmente concentrata sulle attaccanti che, essendo fresche, possono metterti da subito sotto pressione. Se, invece, entri a gara iniziata, bisogna sfruttare al meglio i minuti a disposizione, dando l’anima per aiutare il club e per mostrare al tecnico di meritare un posto da titolare».
Valentina Sossella infortunata. Dunque, come ha trascorso la settimana sapendo che, probabilmente, sarebbe toccato a lei contro il Milan Ladies? «Ero un po’ preoccupata ma determinata. Ho cercato di impegnarmi al massimo negli allenamenti e in qualsiasi esercizio ci è stato proposto, e ascoltando ogni consiglio».
E questa settimana? Domenica 20 novembre c’è la trasferta contro l’Unterland Damen. «Con il medesimo spirito. Stavolta, però, ho più consapevolezza nei miei mezzi».
Contro il Milan Ladies sente di aver dimostrato qualcosa? «Sì. Penso di aver fatto vedere le mie capacità. Comunque devo restare con i piedi per terra: di strada da percorrere ne ho ancora parecchia. Fasoli titolare fissa? Scendere in campo dall’inizio è il sogno di tutte, ma il mio obiettivo principale è continuare a crescere con grinta ed energia. Dopodiché, sarà mister Comin a decidere chi gioca».
La serie B? «Un campionato davvero impegnativo: qui ci sono maggiore intensità di gioco e cattiveria agonistica rispetto a dove ero prima».
Cosa significa essere in serie B e non più in Primavera? «La qualità delle formazioni è aumentata, come la determinazione nel voler vincere le gare. Inoltre, in Primavera ti trovi all’interno di un contesto specificatamente giovanile, mentre in B cominci ad affacciarti su un calcio di alto livello».
Nella Primavera dell’Agsm Verona, Fasoli era il capitano. Quali doti può trasmettere al Mozzecane? «La mia voglia di non mollare mai e di raggiungere sempre l’obiettivo prefissato».
Elisa, lei è uno dei difensori più giovani della Fortitudo. Tra le compagne di reparto, da chi sta prendendo i maggiori spunti? «Da tutte le più esperte. Nana Welbeck ha una grinta pazzesca, Francesca Salaorni non si tira mai indietro e dimostra grande spirito di sacrificio, Giulia Caliari mi incita a dare il meglio e Valentina Sossella è una guerriera».
Dopo aver incassato dodici gol nei primi quattro incontri, con il Milan Ladies siete riuscite a non subire reti (0-0). Questo è un dato da cui ripartire? «Certo. Insieme al tecnico e al suo staff, stiamo appunto lavorando sodo per migliorare la fase difensiva. Nelle scorse settimane, purtroppo, non abbiamo sempre tenuto alta la concentrazione ma abbiamo avuto anche sfortuna».
Quattro pareggi e una sconfitta in campionato. La casella dei successi è ancora vuota. «Ci manca la vittoria, solo la vittoria. Perché possediamo sia qualità che intensità. E con l’Unterland Damen desideriamo conquistare i tre punti».
Dalla categoria pulcine dell’Arcobaleno Bardolino alla Fortitudo Mozzecane in B, passando per la Primavera dell’Agsm Verona. Fabiana Comin è il suo allenatore da una vita. «Già. Comin mi guida da otto anni e tra noi c’è un’intesa bella e particolare. Fabiana mi ha visto crescere, mi conosce in tutto e per tutto, sa come spronarmi e come aiutarmi. Per questo pretende molto da me, perché è consapevole di quanto posso dare. Un aneddoto simpatico? Quando ero piccola, lei mi rincorreva sempre con il paletto (per gli esercizi di slalom, ndr) in mano se vedeva che non mi impegnavo. Alla fine ridevamo un sacco».
Proprio Comin, parlando di lei, l’ha descritta come «un’eterna insicura ma a volte troppo esuberante». Insomma, va da un eccesso all’altro. «Esattamente (sorride), non riesco a trovare la giusta via di mezzo. In ogni caso, mi piaccio così come sono e non mi cambierei per nulla al mondo. Questa è un po’ la mia forza».
Matteo Sambugaro
Foto: Graziano Zanetti Photography
La Redazione