Quando il gol è una pennellata d’autore. Un aforisma un po’ abusato per descrivere una prodezza calcistica, ma che calza a pennello (appunto?) quando l’autore è Fabio Ceravolo. L’attaccante con la passione per la pittura questa volta ha dipinto un quadro che ha mandato in visibilio gli ottomila del Vigorito: scatto felino sullo splendido passaggio di Chibsah e conclusione di sinistro sull’uscita del portiere. Un gol che ha mille
significati per il centravanti calabrese, al suo quinto sigillo stagionale, il primo davanti al pubblico amico. Un gol che vale il quarto posto al Benevento e che varrebbe addirittura il terzo senza quel maledetto punto di penalizzazione. E’ un tipo sereno Ceravolo, uno che difficilmente tradisce le emozioni: «E’ il nostro primo anno di B, meglio non porci obiettivi. Siamo tutti più sereni». Frase dettata in tempi non sospetti, ma che non cambia neanche ora che il Benevento ha 24 punti in classifica e guarda con occhi avidi a chi gli sta davanti. La partita con il Cittadella ha mostrato un altro volto della squadra giallorossa, quello che sa soffrire senza indietreggiare di un passo, che sa gettare il cuore oltre l’ostacolo, anche quando l’ostacolo sembra insormontabile. La squadra veneta aveva preso il sopravvento in avvio di ripresa, ma appena Baroni ha messo riparo al gap che s’era creato a centrocampo, la compagine giallorossa ha ripreso vigore e ha saputo costruire una vittoria che l’ha lanciata nell’elite del girone. Con il contagiri il lancio di Chibsah, da attaccante scaltro l’aggiramento della “Belva” al difensore e la battuta di sinistro sull’uscita del portiere. Baroni gongola, spiega che quell’azione era st ata provata in allenamento e che aveva avvisato centrocampisti e attaccanti che quelle palle avrebbero potuto mettere in difficoltà il Cittadella. Simpatico il siparietto finale tra il tecnico e l’attaccante con il primo che, sorridente, sembra voler dare un pugno al suo allievo. Ci ha ulteriormente scherzato su Ceravolo sul suo profilo Instagram: «Ottimo mister, dopo 97 minuti di attacco alla bandierina, l’ultima cosa che desideravo era una scazzottata allo zigomo?».
il gruppo. Grande gruppo quello creato da Baroni fondendo sapientemente lo “zoccolo duro” dello scorso campionato con i nuovi arrivi: «Il tecnico – dice Ceravolo – mi voleva anche l’anno scorso a Novara, mi conosceva. Quando hai la fiducia del tuo allenatore ti riescono anche le cose più difficili». Il gol al Cittadella è stato il secondo consecutivo per Ceravolo nel giro di cinque giorni: due gol e sei punti, come ottimizzare al meglio le proprie risorse. Due gol da centravanti puro, come si definisce sempre l’attaccante calabrese: «Sono una punta centrale con il fisico atipico», disse presentandosi al pubblico giallorosso. Un attaccante che sa far gol e che può portare sempre più in alto la squadra giallorossa: «Negli ultimi anni sono finito sempre in doppia cifra, non voglio fermarmi proprio adesso», ripete spesso. Parole che danno entusiasmo a una tifoseria che appare sempre più innamorata della sua squadra di calcio e di un attaccante che ora sa dipingere anche i sogni.
Corriere dello Sport