Almeno adesso c’è una parvenza di squadra, perché il tour va esaurendosi e si avvicina la normalità: si gioca sabato sera, alle 18, e si ricomincia con quelli che possono, con quelli che devono, con chi non ha da confrontarsi con l’acido lattico e con le scorie delle fatiche con la propria Nazionale. Più cinque ed è già un bel segno, per Maurizio Sarri, che almeno ha guardato in faccia – ed ha potuto avanzare domande sulla condizione – ad Hamsik, Hysaj, Ghoulam e Koulibaly e che addirittura ha ritrovato Chiriches nel cuore del gruppo. E’ un passo in avanti e da oggi si ripartirà, gli schemi, il drone, la fase difensiva, quella offensiva, una seduta pomeridiana che avvicini alla sfida e ad un week-end che a modo suo pesa.
MILIK. Poi c’è chi corre, e sembrerà un paradosso, perché il soggetto in questione è il polacco Arkadiusz Milik, che muove i primi passi ad una velocità incoraggiante (su un tappetino) e che saluta con un «Foza Napoli» attraverso Instagram, una delle nuove frontiere della comunicazione. Se ne è andato già un mese, il conto alla rovescia prosegue, non si discute dei cento giorni e delle date, si procede con la terapia e con un sorriso che Milik offre a se stesso ed anche ai tifosi: resta ancora molta strada da fare, ovviamente, però adesso con un ottimismo che va crescendo.
GABBIADINI. Ma i centravanti, in questo momento, non rappresentano l’immagine della felicità assoluta: mentre il Napoli chiude l’allenamento con la partitina tra i reduci, Manolo Gabbiadini deve accomodarsi in palestra, per procedere con il differenziato a cui è costretto dall’incidente con la Lazio che gli ha negato anche la Nazionale, che probabilmente gli costerà la trasferta di Udine, che rischia di mettere in pericolo persino la sfida di Champions con la Dinamo Kiev. Gli indizi non rappresentano ancora una prova e nel pomeriggio si intuirà con maggior certezza cosa ne sarà di Gabbiadini, stavolta ai margini perché lo hanno deciso gli dei.
La Redazione