È presto per giudizi definitivi, non per tracciare primi bilanci su scelte di mercato infelici, su una programmazione che stenta a decollare e non ha (ancora) dato i frutti sperati, piuttosto lascia perplessi. Singolare, in tal senso, la scelta di confermare in rosa i talentuosi Igor Lasicki e Roberto Insigne, rispettivamente classe ’95 e ’94, prodotti del vivaio azzurro che avevano già racimolato diverse esperienze nel calcio professionistico, assai diverso dall’illusorio mondo delle giovanili. A gennaio entrambi potrebbero partire in prestito ma intanto, per quattro mesi, sono stati costretti a fermarsi (per Lasicki, fresco di rinnovo fino al 2021, appena due apparizioni in Primavera), nonostante il lusso di potersi allenatore al fianco dei più esperti agli ordini di Sarri. Fermo da due anni, proprietario di un ingaggio da due milioni lordi, anche il brasiliano Rafael, scivolato al terzo posto nelle gerarchie della porta nonostante potenzialità espresse solo in parte. Tratto da Il Roma