Ombre e dubbi sul trasferimento del Pipita alla Juve

È il trasferimento dell’anno, almeno per quanto riguarda il calcio italiano. L’affare più discusso in assoluto, che continua, anche a mesi di distanza, a destare l’attenzione della stampa italiana. Higuain alla Juventus, l’affare dell’estate, che ha letteralmente diviso in due l’Italia calcistica. I tifosi napoletani non hanno apprezzato il gesto del Pipita, ovvero quello di trasferirsi alla Juventus per “vincere facile”, attribuendogli l’epiteto di traditore. I tifosi juventini, invece, hanno accolto l’argentino a suon di cori e striscioni mozzafiato.

Napoli e Juve non sono mai stati amici. E si può dire che dopo questa vicenda l’odio tra le due tifoserie si sia alimentato ancora di più. Il trasferimento di Higuain alla Juventus ha inoltre alimentato fenomeni surreali, che danno un’immmagine negativa al calcio italiano. Dalla curva juventina che invoca l’eruzione del Vesuvio fino al rapper napoletano Enzo Dong che minaccia di morte il Pipita. La situazione sta letteralmente degenerando. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza: ecco tutti i clamorosi retroscena dell’affare Higuain…

Al contrario di quanto si pensasse all’inizio, è stato confermato che i primi contatti tra la Juve e l’entourage del Pipita si sono registrati nel mese di febbraio. La società bianconera avrebbe proposto sin da subito al bomber argentino un ingaggio a peso d’oro. E la coincidenza vuole che i primi incontri tra le due parti abbiano avuto luogo quando il Napoli si trovava primo in classifica cinque punti sopra la Juve, e che poi i partenopei abbiano concluso il campionato a -9, subendo un calo inspiegabile, dovuto anche e soprattutto ad un forte calo dello stesso Higuain.

Difficile dimenticare anche le tre giornate di squalifica rimediate dal Pipita per aver protestato contro l’arbitro nella sfida che contrappose Napoli e Udinese. In quell’occasione Higuain non era riuscito a lasciare alcuna traccia in zona offensiva, e fu espulso dal direttore di gara per una protesta furibonda dovuta ad un episodio abbastanza banale. Insomma, evitabile. Reazione scomposta che costò tre giornate di squalifica al Pipita. Proprio in quelle tre partite, senza il suo goleador, il Napoli di Sarri non riuscì più ad ingranare la marcia, e la Juve ne approfittò per assicurarsi matematicamente la vittoria del campionato.

A campionato ormai chiuso, l’argentino rientrò a disposizione dopo aver scontato i tre turni di squalifica, ed improvvisamente tornò il vero Higuain, forte, devastante, micidiale e imprevedibile. Tanto che nell’ultima giornata di campionato, siglando una doppietta contro il Frosinone, il Pipita si portò a quota 36 reti su 35 partite disputate, entrando nella storia del calcio italiano, superando il record di Nordhal imbattuto da 60 anni. Un Higuain completamente rigenerato.

Peccato che il campionato si fosse deciso già prima, e l’ulteriore salto di qualità che era stato richiesto al Pipita, non è arrivato. La Serie A, come ormai è noto a tutti, è un campionato che si decide prevalentemente nel mese di aprile. Ma, tra espulsione e squalifica, praticamente Higuain quel mese non ha mai giocato, mancando nel rush finale per la volata-scudetto. E la sua assenza si è sentita tantissimo per il Napoli, tant’è la Juve ne approfittò per raggiungere il quinto scudetto consecutivo.

A stagione conclusa, Higuain non ne ha voluto più sentire del Napoli: ormai l’argentino volgeva solo in direzione della Juve. Al suo arrivo a Vinovo, il Pipita ha avuto un’accoglienza più che calorosa. La società bianconera lo ha reso il ‘paperone’ della Serie A, offrendogli ben 7,5 milioni di euro netti a stagione, cifra da capogiro.

Ora Higuain è il bomber della Juventus, ed insieme a Dybala forma una tra le coppie d’attacco più forti al mondo. I bianconeri si sono dimostrati vincitori di un affare che, però, presenta un bel po’ di stranezze. Nell’articolo sono stati riportati dati oggettivi, di cui ciascuno è libero di trarre la considerazione che vuole…

Andrea Pontone su cm.it

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