Maksimovic: “Milik, un infortunio che pesa. Giochiamo bene, manca il bomber”

Albiol in gruppo, Maksimovic sempre più «dentro» il progetto di Sarri, Koulibaly punto fermo, Chiriches in crescita, Tonelli che scalpita

La difesa del Napoli può contare alla ripresa su cinque elementi, pronti ad affrontare il tour de force che condurrà sino a Natale ed anche l’emergenza a gennaio, quando Koulibaly sarà impegnato con il suo Senegal in Coppa d’Africa, saltando sino ad un massimo di cinque partite.

 

Intanto Raul Albiol, da ieri finalmente in gruppo e candidato, dopo 53 giorni, a tornare in campo nella trasferta di domenica 20 contro l’Udinese. Senza lo spagnolo il Napoli ha subito la bellezza di 14 gol in 9 gare, comprese le due reti incassate col Benfica dopo la sua uscita. Tuttavia, come è noto, l’altro problema è la difficoltà a concretizzare in zona gol, ovvero l’assenza di un vero bomber. È quello che ha ammesso anche Nikola Maksimovic, in un’intervista rilasciata al portale serbo MozzartSport.

«Stiamo vivendo una piccola crisi di risultati. Giochiamo bene ma ci manca un giocatore che finalizzi l’azione».

L’infortunio di Milik pesa, dunque, innanzitutto sullo spogliatoio azzurro. Anche la retroguardia, in ogni caso, deve migliorare le prestazioni, il difensore serbo è consapevole in particolare di dover ancora progredire.

«Quando avrò imparato tutti i movimenti che mi chiede Sarri sono certo che giocherò con maggiore continuità. Negli ultimi due mesi sono cresciuto molto, in futuro, anche per via della partenza di Koulibaly in Coppa d’Africa, avrò ancora più spazio».

Anche Maksimovic, come i suoi compagni, è stato conquistato dalle metodologie di allenamento di Sarri. «Mi apprezza molto, so che mi seguiva da due anni e mi voleva anche ad Empoli. Sono arrivato a fine mercato e per questo non ho iniziato tra i titolari, devo imparare bene i nuovi movimenti. E’ sempre positivo, e a noi giocatori piace. Si arrabbia come noi durante la partita, grida, corre, si muove. Lo fa almeno 300 volte. Ho solo parole di elogio per lui, mi ha aiutato tanto. È maniacale perchè pensa per 20 ore al giorno al calcio, tra allenamenti e partite che vede al pc. Ci svela ogni particolare degli avversari, a volte consapevolmente, o inconsciamente, dice cose ai giornalisti che forse non dovrebbe, ma lui è fatto così».

Il difensore ha parlato anche di Mihajlovic, che in modo spietato affermò «per me è morto» quando il difensore decise di rompere con il Torino. «Ha pronunciato parole durissime nei miei confronti, ma a volte anche lui si fa prendere dal momento e dice cose di cui si pente. Non voglio rispondergli pubblicamente, spero di poterlo fare in privato».

Maksimovic, 4 gare e 1 gol sin qui con gli azzurri, è entusiasta del suo passaggio al Napoli. «Sono felice, per fortuna il trasferimento è stato concluso all’ultimo minuto, e per me è stato un bene. Il club azzurro ha fatto di tutto per acquistarmi, volevo cambiare squadra e mi stuzziacava giocare in una difesa a quattro: Napoli è un passo avanti nella mia carriera, posso giocare la Champions e lottare per vincere trofei»

Le pressioni dei tifosi partenopei non lo preoccupano. «In un club importante come il Napoli c’è sempre, ma noi non la sentiamo. I tifosi sono come quelli della Stella Rossa: ti seguono ovunque, sono follemente innamorati della squadra, vivono per il calcio, qui i giocatori sono come divinità. Lo vedo e lo sento ogni giorno e per me rappresenta una motivazione in più. Quando le cose vanno male – conclude Maksimovic – ci incitano, ci dicono di non mollare, che sono al nostro fianco, ci spingono, in casa come in trasferta».

Fonte: Il M attino

 

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