Prima di Milik e anche di Zielinski. Sì, lui, Lasicki è stato il primo polacco della storia del Napoli fino a che non sono arrivati loro. Gli amici ormai. I compagni di tutto; sia di stanza in ritiro che dal barbiere. Zielinski è pure cresciuto nella stessa squadra, lo Zaglebie Lubin. Il periodo era tra l’altro quello. L’età è pressoché la stessa. Tutti Under 21. Di nascita. Lui però anche di fatto, di nazionale: ancora convocato dal CT, speranzoso di convincere anche Arek e Piotr a giocare a giugno gli Europei di categoria in casa. Lasicki proverà a convincerli, a marcarli stretti. Se no solo il Napoli. E’ arrivato 5 anni fa. C’era già Saurini sulla panchina della Primavera. Sbarcò a Cogolo di Pejo in Trentino. L’area scouting di Bigon l’aveva scovato nell’Under 17 polacca. Difensore centrale, piede destro, biondo e occhi azzurri ovviamente, fisicamente strutturato. Non velocissimo. Però sapiente nella lettura delle situazioni. E’ cresciuto a Castel Volturno coccolato come tutti i ragazzi del convitto. Ha girato un po’ qua e là in Lega Pro: Gubbio, Rimini e Maceratese. Poi tanta Primavera. E una storia da raccontare. La finale di Coppa Italia con la Juve al San Paolo; l’emozione più forte. Il gol a Valdebebas al Real Madrid in Youth League, l’illusione più grande. Il Napoli era qualificato. Poi il recupero extra e quegli otto ulteriori secondi fatali: finì 2-1. Che rabbia. Meglio il debutto in A contro il Verona. Spiccioli di partita e di stagione, come quelli del primo vero stipendio con cui ha comprato l’auto tutta sua. E ha preso casa a Varcaturo: in fitto, certo. Il futuro è tutto da immaginare; e probabilmente a gennaio sarà altrove per giocare e crescere ancora. Servono partite vere nelle gambe. Fin qui ore e ore di addestramento tattico. Mertens e gli altri da fermare. La vita dello spogliatoio. Le dinamiche di gruppo, atteggiamenti e mentalità. Quella spigliatezza ormai tutta sua: più scugnizzo che polacco; anche nella cadenza quando parla. #NAPOLONIA. Milik, Zielinski e lui, Lasicki, il classe ’95 come il numero di maglia. Il terzo dei polacchi. O meglio il primo. Napoletano prima degli altri.
Fonte: CdS