Avellino-Frosinone 0-1
AVELLINO (4-3-3): Radunovic 6,5; Gonzalez 5,5 Djimsiti 6 Perrotta 6 Crecco 4,5; D’Angelo 5,5 Paghera 5,5 Lasik 5,5 (1′ st Mokulu 5,5); Verde 5,5 Castaldo 5 (8′ st Ardemagni 5,5) Soumarè 5,5 (30′ st Camarà sv). A disp.: Offredi, Diallo, Migliorini, Belloni, Omeonga, Donkor. All.: Toscano 5,5.
Falli commessi: 20.
Fuorigioco fatti: 3.
FROSINONE (4-4-2): Bardi 6; Pryyma 6 Brighenti 6,5 Ariaudo 6,5 (5′ st Ciofani M. 6,5) Crivello 6; Paganini 7 Sammarco 6 Gori 6,5 Soddimo 6,5 (28′ st Kragl 6); Ciofani D. 7 Dionisi 6,5 (44′ st Frara sv). A disp.: Zappino, Russo, Gucher, Volpe, Cocco, Csurko. All.: Marino 6,5.
Falli commessi: 16.
Fuorigioco fatti: 1.
ARBITRO: Pezzuto di Lecce 4,5.
Guardalinee: Pagnotta e Lanza.
Quarto uomo: Amoroso.
MARCATORE: 30′ pt D. Ciofani, rig.
AMMONITI: 34′ pt D’Angelo (A), 44′ pt Lasik (A), 45′ pt Sammarco (F), 26′ st Brighenti (F), 42′ st Gori (F) per gioco scorretto; 19′ st Ardemagni (A) per cnr.
NOTE: spettatori presenti 5.000 circa (incasso non comunicato). Angoli: 10-5. Recupero: pt 2′; st 3′.
Più che una prestazione insoddisfacente a metà (poco convincente nel primo tempo, bene ma senza frutto nella ripresa), a condannare questa volta l’Avellino è stato un rigore fasullo, trasformato con freddezza da Daniel Ciofani alla mezz’ora, concesso da un arbitro che ha sbagliato due volte: primo a non fidarsi di se stesso, poi a dare ragione ad Orlando Pagnotta, il suo collaboratore. Perché quando Crecco ha tentato in qualche modo di ostacolare Luca Paganini che stava per infilarsi nell’area irpina, da destra, sbilanciandolo e facendolo poi cadere, l’arbitro aveva visto bene, fischiando la punizione dal limite e andando a posizionarsi nel punto della battuta. Poi ha incrociato lo sguardo del guardalinee che ha annuito: è rigore. Qui Pezzuto si è lasciato convincere dal collaboratore (più vicino al punto del fallo) che ha fornito l’indicazione sbagliata. L’ altra infelice decisione, invece, è stata quella di negare un rigore evidente all’Avellino per il fallo in area di Brighenti su Ardemagni (19′ st) che ha rimediato peraltro l’ammonizione per una protesta sacrosanta.
ALIBI. E così, coi suoi errori, Pezzuto ha offerto all’Avellino l’alibi della presunta innocenza per l’ennesimo ko di una squadra volenterosa ma inconcludente, priva d’identità nonostante elementi di talento incapaci di dare il meglio o perché utilizzati fuori ruolo (vedi Verde) o perché risentono delle difficoltà. Toscano ha superato indenne la nuova prova della verità, mantenendo il posto nonostante la sconfitta rimediata contro un avversario che, fallito il raddoppio (33′ pt) con la traversa colpita da Dionisi, s’è accontentato del vantaggio minimo gestendo la partita visto che poche volte l’Avellino ha impensierito Bardi. Solo nel recupero il Frosinone ha rischiato di vedere sfumare il successo, quando Mokulu, su azione d’angolo, con un colpo di testa ha spedito il pallone contro il palo alla sinistra del portiere. Un episodio che s’è aggiunto alle recriminazioni degli irpini, contestati prima e dopo una partita durante la quale il pubblico ha generosamente sostenuto la squadra irpina per non concederle alibi.
Corriere dello Sport