L’ editoriale di F. De Luca:
“Dopo le vittorie su Crotone ed Empoli, il Napoli si è fermato. Ha lottato e creato tante palle gol contro la Lazio, ma ne ha concretizzata soltanto una, con l’eccellente Hamsik. Tutto rovinato dall’ennesimo errore di Reina, fantasma del portiere arrivato tre anni fa. Solo pari, un nuovo rallentamento. Sarri, confermando la sua ovvia indipendenza rispetto al patron, non ha ascoltato il suggerimento di De Laurentiis su Gabbiadini. Non solo non ha rivisto il modulo, ma nella formazione titolare non ha inserito Manolo, preferendogli il falso nove Mertens. Non è stato l’unico cambio rispetto alla partita di Champions col Besiktas, a centrocampo sono stati schierati i giovanissimi Zielinski e Diawara. I primi 25’ al San Paolo sono stati di gran calcio perché anche la Lazio – Inzaghi ha invece corretto il modulo, passando al 3-5-2, con Felipe Anderson e Milinkovic Savic a supporto di Keita e Immobile – ha giocato a viso aperto, confermando di essere una delle più belle realtà del campionato. Questo spirito offensivo ha messo in difficoltà le difese: la Lazio ha patito gli inserimenti centrali di Mertens, Hamsik e Insigne mentre per lunghi tratti il Napoli ha sofferto sulla destra quando si allargava Immobile.
Gli azzurri hanno confermato il limite emerso a Istanbul: tanto gioco nella trequarti avversaria, molto sacrificio, però nel primo tempo le manovre offensive non sono state concretizzate.Il Napoli le ha provate tutte, anche con il lancio di Reina da area ad area che Mertens non è riuscito a sfruttare perché anticipato da Radu. Un peccato vedere la squadra produrre tanto, giocare con attenzione (bene Koulibaly in fase di marcatura e di riavvio dell’azione) e non riuscire a segnare. Milik era in tribuna a incoraggiare i suoi compagni, il cui senso di impotenza svaniva ad inizio ripresa con il gol di Hamsik, il capitano emerso anche coi turchi in una fase di difficoltà, dopo lo 0-1: eccellente esecuzione di sinistro su assist di Ghoulam. Marek ha fatto emergere la sua personalità nelle difficoltà. Ma era un attimo, perché Keita trovava una smagliatura nella difesa azzurra e segnava grazie al contributo di Reina, che commetteva l’ennesimo errore in questa stagione che ne ha decretato l’uscita dal podio dei migliori portieri: il pallone, tirato sul primo palo, passava sotto il suo braccio. Non si può sprecare un vantaggio dopo pochi secondi in maniera così rovinosa. Reina non è quello dell’anno con Benitez e dei primi sei mesi con Sarri, non si sa perché la società abbia abbandonato trattative con portieri italiani (Sportiello) che avrebbe potuto rappresentare l’alternativa in caso di defaillance, quelle che si sono viste in questi mesi, a cominciare dagli errori nella partita contro il Milan”.
Tratto da ilmattino.it