Ennesimo regalo. Ennesimo torto. Ennesimo giro. Ennesimo rimpianto di una partita macchiata da quell’episodio che non si dimentica che trasforma l’errore in peccato. Reina ci rimane sotto su un pallone non semplicissimo, ma neanche di quelli impossibili per uno come lui perchè Keita approfitta di una difesa che ancora festeggia la perla di Hamsik che porta in vantaggio il Napoli. Il resto della gara racconta del solito Napoli che non concede tantissimo ad una Lazio provinciale che preferisce controllare e non offendere troppo per non subire le ripartenze azzurre. Reina è lo specchio di un Napoli che ha perso sicurezza e forse è rimasto ancora a quello che non c’è più. Manca Albiol perchè la sua sagacia tattica e la sua regia guidano una difesa orfana di se stessa. Bocciato Maksimovic ( 30 milioni ) e rilanciato Chiriches la coppia centrale vede in Koulibaly l’uomo che copre il disequilibrio cronico di una squadra che in fase difensiva concede senza subire mai davvero l’avversario. Inciampa quando è salda in piedi o almeno questo da a vedere. Perde quando sta dominando l’avversario. La difesa si scioglie in un bicchier d’acqua cosi come il Napoli, troppo incerto quando c’è da prendersi ciò che gli spetta per diritto di bellezza. La difesa rimane cosi incastrata in una contraddizione dietro l’altra. Errore e contraddizione fanno da quadro in una cornice bella nella quale il Napoli merita di vincere.
a cura di Alessandro Tullio