Doveva essere la partita della svolta, è stata quella della grande delusione. La lezione della serata è che per vincere in Europa bisogna anche giocare bene, perché non sempre basta un gol per sbrogliare la matassa. La Juventus che ha assaporato per 80 minuti abbondanti il dolce della qualificazione anticipata, lascia lo Stadium con la consapevolezza malinconica di aver sprecato una grandissima occasione. Non sempre basta cambiare abito per ritrovare la vittoria in Champions, che in casa manca da 344 giorni: era il 25 novembre 2015 quando un gol di Mandzukic ridimensionò il City. Sempre nel mese di novembre, ma di due stagioni fa, Massimiliano Allegri sfoggiò per la prima volta in Europa in 4312 e la Juventus arrivò in finale. Ieri contro il Lione il tecnico ha provato a ripetere l’esperimento, ma non ha funzionato. Pjanic dietro al doppio centravanti HiguainMandzukic (scelta obbligata in attacco visti gli infortuni di Dybala e Pjaca) non ha convinto, i rifornimenti per Higuain sono arrivati col contagocce e il Pipita, dopo aver segnato su rigore il gol numero 100 da quando gioca in Italia, ha fallito un’occasione clamorosa. La prima rete incassata in Coppa è arrivata al trentaduesimo tiro concesso agli avversari in questa edizione della coppa e su calcio piazzato, uno dei punti deboli della Juventus. I bianconeri non hanno chiuso la partita quando avrebbero potuto e non sono stati in grado di gestire il vantaggio nella ripresa. Allegri ha sostituito Bonucci (risentimento muscolare), Pjanic (piccola botta) e per ultimo Higuain e un minuto dopo è arrivato il gol del pareggio. Fonte: gasport