Il punto della situazione – di R. Muni: “Paradossalmente, il Napoli c’è!”

Nel doppio impegno ravvicinato in casa di Juve e Besiktas, il Napoli esce a testa alta e con un punto in più in Champions che potrebbe rivelarsi prezioso ai fini della qualificazione agli ottavi. Procedendo con ordine, c’è la sfida dello Stadium, una partita maledetta (…come sempre…) che ha visto il Napoli uscire sconfitto di misura ed immeritatamente punito sugli unici errori commessi. Una squadra punita per mano dell’ex più atteso, che ha persino fatto finta di non esultare. Premesso che ritengo il non esultare un gesto di una ipocrisia pazzesca, ancora più ipocrita è quel sorrisetto trattenuto a stento. Di contro, ci siamo finalmente levati dallo stomaco il peso del suo addio…finalmente! Al di là delle questioni sentimentali, il campo ha detto che il Napoli ha tenuto bene testa ai campioni d’Italia, a casa loro, prima agguantando il pareggio e poi andando alla ricerca del gol della vittoria che avrebbe avuto il sapore dell’impresa. Pressing altissimo, ritmo elevato e grande intensità nel fraseggio sono le armi con cui il Napoli ha messo in difficoltà la Juve e che le permettono non solo di non uscire ridimensionati dalla sfida di Torino ma, addirittura, aumentano negli uomini di Sarri la consapevolezza dei propri mezzi. E proprio il tecnico di Figline, a fine partita, dopo aver fatto i complimenti ai suoi ragazzi, ha affermato che il gioco è l’unica via per ottenere qualche successo ed arricchire il palmares della squadra azzurra. Se la prestazione di Diawara, giovanissimo ma già assoluto padrone del centrocampo, oltre a quelle di Mertens, Callejòn e Koulibaly sono state di buon livello e costituiscono una grande notizia, il fatto che la squadra azzurra abbia ritrovato il suo gioco abituale, che in parte era mancato nell’ultimo mese, rappresenta la notizia più bella ed importante che potesse mai arrivare da Torino. Purtroppo non sono mancate le amnesie difensive, entrambe commesse da Goulahm su cui se da un lato non sarebbe giusto gettare la croce addosso, di contro dovrebbe far riflettere la società su possibili innesti sulle fasce. Non solo a Torino ma anche ad Istanbul, in Champions, il Napoli ha espresso il suo gioco abituale, alla Sarri per intenderci, che ha fruttato agli azzurri un punto preziosissimo che non solo tiene a debita distanza proprio la compagine turca, ma potrebbe fare la differenza ai fini della qualificazione agli ottavi. In definitiva si potrebbe affermare che le partite di Torino e Istanbul ci hanno consegnato una squadra in salute, che crede ciecamente in quello che fa e che la crisi è solo di risultati, la fortuna girerà e via discorrendo. Volendo essere più critici, il gioco espresso dal Napoli e finalizzato con non poca fatica, acuisce la mancanza di Milik a cui si è deciso di sopperire con la reggenza interna. Se Gabbiadini cerca di sostituirlo andando a fasi alterne e la vivacità di Mertens falso nueve e di Callejòn in versione capocannoniere della squadra, possono limitare i danni, è indubbio che a gennaio un nome in entrata ci sarà da aspettarselo…aspettando i gol di Insigne, ovviamente. Anzi, guai se si verificasse il contrario, con il serio rischio di gettare al vento una stagione che può avere ancora tanto da dire. Prima di concludere, torniamo alla partita di Torino facendo un paio di considerazioni. La prima riguarda la reazione di Insigne, sostituito un po’ a sorpresa contro la Juve e che non ha reagito nella maniera più consona. Per come sia lui (che si è pubblicamente scusato) che Sarri (che lo ha pubblicamente perdonato) hanno gestito e minimizzato l’episodio, c’è da fare i complimenti, con buona pace di quei mezzi di informazione già pronti a fiondarsi dentro la notizia per costruirne un caso. La seconda considerazione riguarda il disgustoso pubblico dello Stadium per cui non sprecherò più di tante parole. Il pubblico bianconero, per buona parte composto da meridionali, non avendo cori propri ma essendo armati solo di tanto livore, ha inneggiato al Vesuvio (…come sempre…) oltre che chiamarci terremotati…e parlare di terremoto di questi tempi è indice del degrado umano e sociale che affligge la tifoseria più brutta d’Italia. Avanti Napoli…Avanti!!!

 

Riccardo Muni

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