Il riconoscimento istituito nel 2011 dalla Figc e dalla Fondazione Museo del calcio per celebrare le figure che hanno lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport è andato ad altri amatissimi campioni. Nella sezione «giocatore italiano ritiratosi da almeno due stagioni» troviamo il difensore e capitano dell’Inter Beppe Bergomi; come «giocatore straniero ritiratosi da almeno due stagioni e con almeno cinque campionati da noi» ecco il centrocampista del Brasile e della Roma Paulo Roberto Falcao (che nella capitale venne guidato da Liedholm fino allo scudetto e alla finale di Coppa Campioni) superare di due lunghezze Zinedine Zidane. Un altro romanista di formazione, cuore e… panchina, Claudio Ranieri vince la sezione «allenatore con almeno 15 anni di attività» .
C’è chi il calcio lo ha arbitrato. E allora, alla memoria (è scomparso cinque anni fa) entra nella Hall federale Giulio Campanati, il Presidentissimo, come veniva chiamato dai nostri fischietti per la lunga militanza al vertice dell’Aia (19721990). Lo sprint fra gli arbitri ritiratisi da almeno due stagioni è stato vinto da Graziano Cesari che da molto tempo commenta la moviola sui canali Mediaset di Berlusconi. Proprio la sua vocazione per il microfono lo ha fatto preferire a Longhi, D’Elia, Messina… Cesari non ha avuto una carriera pari a quella di Agnolin, Casarin o Collina, per citare chi lo ha preceduto, però è stato il primo arbitro a presentarsi in tv dopo un contestato InterRoma del 2002 per spiegare il proprio operato. Omaggio infine al calcio femminile con l’elezione di Melania Gabbiadini, che si trova al fianco di carolina Morace e Patrizia Panico.
Fonte: Gasport