La fotografia dei regressi in fase difensiva del Napoli viene scattata da Adriano Bacconi, esperto di tattica, maestro nell’individuare potenziali cause alla base della fragilità azzurra.
Dieci gol subiti in meno di cinque gare, che succede? «Subire gol non è mai buon segno, ma la squadra è complessivamente stanca perché, forse, Sarri non ha gestito benissimo l’organico in questa prima parte di stagione. Il centrocampo fa più fatica a supportare la linea difensiva, spesso costretta ad affrontare situazioni di difficoltà come l’uno contro uno con gli avversari. Inoltre il Napoli sta pagando la scelta di difendere a zona sui calci piazzati pur avendo una squadra mediamente bassa in termini di centimetri e questo, evidentemente, non paga».
Cos’altro? «L’addio di uno come Higuaìn aggrava questo problema. Facendo più fatica a creare palle gol e concretizzare sarebbe importante avere maggior sicurezza difensiva. L’assenza prolungata di Albiol ha cambiato un po’ gli equilibri, lo spagnolo permetteva alla squadra di avere di di gioco completamente diversi da Sarri».
Considerare l’inserimento (graduale) di Diawara potenziale soluzione ai problemi difensivi è un errore? «A Crotone ha fatto ciò che gli ha chiesto l’allenatore, ma una statistica mi lascia perplesso: per palle giocate, tocchi utili e zone di campo ha fatto una gara più simile a quella di Jorginho che ai suoi standard. Ciò significa che Diawara, nonostante la giovane età, si applica molto e rispetta le consegne dell’allenatore, ma convenzionarsi ad uno solo stile di gioco rischia di far perdere ai giocatori le proprie caratteristiche. Domenica Diawara ha giocato come Jorginho, con passaggi semplici e scolastici, pur avendo altre caratteristiche come la determinazione agonistica e l’aggressività ».
Intanto domani, dopo l’analisi di Napoli-Empoli, si inizierà (già) a pensare alla sfida contro la Juventus. «Ecco, pensando allo scontro diretto di sabato mi attenderei una partita prudente. Il Napoli gioca sempre allo stesso modo, tende a pressare alto con una difesa quasi a metà campo, ma in questo momento dovrebbe essere più flessibile e pragmatico nell’emergenza per ovviare all’assenza di una vera prima punta. Il Napoli ha attaccanti che sanno attaccare la profondità, che sono veloci, bravi in contropiede… perché non sfruttare queste caratteristiche? Allo Stadium mi aspetterei una squadra più bloccata, che decida di lasciare l’iniziativa all’avversario per poi ripartire, proprio come ha fatto il Milan a San Siro, sabato scorso». Più il pallone, il controllo del gioco, dunque subire meno l’avversario. Maksimovic è molto bravo nella marcatura ma nei movimenti di reparto fa fatica avendo giocato quasi sempre in una difesa a tre con un allenatore (Ventura, ndr) che aveva dei principi.”
Fonte: Il Roma