Le prime avvisaglie si erano avute proprio nel finale di partita contro i portoghesi, gli azzurri presero due gol incredibili negli ultimi venti minuti. Il mal di trasferta. Astinenza più lunga in trasferta, dove la squadra di Sarri non vince addirittura da Palermo, il 3-0 del 10 settembre, poi il pareggio al Ferraris con il Genoa e la sconfitta a Bergamo contro l’Atalanta. Rendimento in generale deficitario in trasferta e cammino in salita contro le piccole: gli azzurri hanno già lasciato in campo esterno ben sette punti tenendo presente anche il pareggio nella partita di esordio a Pescara.
Ambiente caldo e squadra di casa motivatissima per far punti in una giornata storica. La fase difensiva. Da mettere di nuovo a posto i movimenti in fase difensiva: gli azzurri hanno subìto sette gol nelle ultime tre partite, nove nelle ultime quattro. Decisamente troppi per il Napoli di Sarri che invece aveva fatto dell’impenetrabilità difensiva uno dei suoi punti di forza. Errori dei singoli difensori, di reparto ma in generale un passo indietro in fase di non possesso da parte di tutta la squadra che difende con meno aggressività, a cominciare dagli attaccanti. Il lavoro dopo il ko con il Besiktas è stato incentrato proprio su questo aspetto per ritrovare l’impenetrabilità arretrata. Meccanismi che dovranno tornare in automatico, come in avvio di stagione: c’è da ritrovare lucidità nei movimenti a scalare a cominciare dalle punte fino ad arrivare ai difensori. Fonte: Il Mattino