150 gare in Champions, solo Casillas più di lui… «Significa che mi sto facendo vecchio», scherza Pepe e poi aggiunge «Spero di giocarne altre 50: è un orgoglio difendere il Napoli non solo in Italia ma anche in Europa. La responsabilità quando hai più anni si sente, facendo il portiere e a Napoli, ancora di più. Ma questo lavoro ti rende un privilegiato ed è sempre un piacere giocare». Sa di essere leader, sa che è compito suo alzare il morale della sua truppa dopo i due ko consecutivi. Meglio giocare subito «Per quanto mi riguarda io avrei rigiocato già domenica. C’è voglia di reagire e dimostrare che siamo ancora una squadra forte. Neanche 15 giorni fa eravamo considerati la migliore squadra di Europa adesso non siamo diventati di colpo scarsi: c’è bisogno di equilibrio, dobbiamo ritrovare le certezze che abbiamo sempre avuto e l’obiettivo è giocare una grande gara contro il Besiktas. Sappiamo che è difficile perché stanno giocando una buona Champions». C’è solo un modo… «L’unica cosa che possiamo fare è giocare il nostro calcio: l’anno scorso è arrivato un nuovo allenatore e dovevamo capire le sue idee, adesso tutti abbiamo le certezze di cosa sappiamo fare: capita a volte di perdere due partite di fila, bisogna reagire, rialzarsi e essere ancora più uniti di prima». Gabbiadini sta vivendo un momento difficile: cosa si sente di dirgli? «Manolo è un grandissimo giocatore e basta: è la squadra che adesso gli deve dare una mano, siamo noi a doverlo aiutare in questa fase e sono sicuro che ci darà una grande mano». Contro il Benfica vincevate 4-0 dopo 70 minuti…un po’ di presunzione? «Non credo proprio e forse se è successo è stato in maniera involontaria: onestamente credo che questa squadra sia umile al punto giusto per capire che non ci sono partite facili e che nel momento in cui non si fanno le cose giuste può capitare di perdere. Contro il Benfica eravamo tutti felici ora non dobbiamo buttarci il mondo addosso». Sarà un caso, ma da quando si è infortunato Albiol, sei gol incassati «Non è un discorso di Albiol, Hysay o Koulibaly. Quando si prendono gol non dipende solo dai quattro difensori, dal portiere o da Jorginho: devono essere tutti quanti a difendere nel modo giusto. Bisogna farlo pressando con cattiveria e determinazione: la nostra forza è riuscirci a mantenere sempre corti» (il Mattino)