Alla faccia della scaramanzia: con la rete numero 17 siglata nella gara ufficiale numero 200 con l’Avellino, capitan D’Angelo ha salvato pure la panchina di Toscano. Era successo la stessa cosa nel passato campionato contro la Pro Vercelli, con Tesser a rischio di esonero in caso di mancata vittoria. Fu D’Angelo a segnare uno dei suoi rari gol (36 in 13 anni di carriera) dando la scossa a un campionato sofferto. «Nei momenti importanti riesco a farmi trovare sempre pronto».
RECORD. Angelo D’Angelo, 31 anni, è al quarto posto tra i più fedeli all’Avellino.
CONTRATTO. Unico superstite del nuovo Avellino, quello ripartito dalla serie D dopo il fallimento, D’Angelo punta al record assoluto di presenze con la maglia dell’Avellino. Ha messo Puleo nel mirino, gli mancano 54 partite in campionato per salire in vetta. «Aspetto il prolungamento del contratto che è in scadenza alla fine di questa stagione. Ne parleremo durante la sosta di fine anno, c’è reciproca volontà di rinnovare, resta da stabilire il numero di anni. Dipendesse da me, resterei a vita», dice D’Angelo al quale basterebbe un’altra stagione, oltre quella attuale, per diventare il primo in assoluto nella classifica dei fedelissimi e sentirsi irpino a tutti gli effetti, nonostante le origini salernitane. «In questi anni mai ho avvertito diffidenza nei miei confronti. Ormai mi sento parte di questa realtà e ne sono fiero», assicura il capitano.
Corriere dello Sport