È un pezzo di storia della Roma, uno degli uomini d’oro dello scudetto del 2001. Eppure nella partite dell’anno, quella del San Paolo, Vincent Candela, ex rugbista, campione del mondo nel 98 con la Francia, non c’era. «Colpa di un cartellino rosso rimediato la domenica prima, l’unica gara che ho saltato di quella stagione. Ma ricordo l’emozione della gara col Napoli. E le lacrime degli azzurri: noi vincevamo lo scudetto e loro retrocedevano in serie B».
Ora è cambiato tutto. Perché anche il Napoli è lì che lotta per il vertice. Candela, che ha una fondazione che unisce lo sport e la cura del bambini, ha passato la settimana a Roma, approfittando della Partita della Pace organizzata da Papa Francesco. Come finisce al San Paolo? «Vinca il migliore. Sono due squadre che hanno dei veri campioni in campo, quindi lo spettacolo sarà assicurato».
Sono Napoli e Roma le rivali della Juve? «Senza dubbio, le pretendenti sono loro. E non è un caso che siano guidate da tecnici preparati e in gamba. Ma io mi tengo Spalletti tutta la vita».
Il Napoli è senza Milik, però. «Le squadre importanti vincono grazie agli automatismi e all’organizzazione di gioco. E se uno ha queste cose, gli interpreti sono importanti ma non sono fondamentali».
Anche la Roma gioca un buon calcio? «Davanti c’è tanta scelta per Spalletti. E poi la gara di oggi è l’ideale per dare una svolta alla stagione della Roma: se riesce a vincere al San Paolo manda un messaggio di forza a tutti, anche alla Juve. Perché vincere a Napoli è una cosa molto complicata».
Quale il segreto per vincere questa gara? «Non bisogna pensare solo al risultato. Bisogna giocare liberi, senza porsi limiti. La forza di un grande gruppo è questa».
Dove si decide la partita? «A centrocampo. Dove per nomi ed esperienza la Roma è superiore al Napoli».
Sarà anche un bel duello tra stelle che sanno fare gol? «Certo, ma io da difensore punto sempre sulle difese: se ne trovi una organizzata, fai sempre molta fatica. E in questo senso, quella del Napoli è molto meglio strutturata di quella della Roma».
Quale il giocatore chiave della sfida? «Credo Callejon. È un giocatore che sarebbe fondamentale in ogni squadra perché dà tanto equilibrio. A livello tattico è assai disciplinato, tutto il contrario di Salah. E ha una intelligenza di gioco che lo rende unico. Ecco, la sua assenza sarebbe l’unico vero dramma per il Napoli».
In campo, come 15 anni fa, ci sarà ancora Totti. «È il giocatore più intelligente d’Europa, un genio. Io spero che decida di giocare almeno un altro anno. Io tifo per lui».
Pesante l’assenza di Strootman? «Non è quello del primo anno, è evidente. Ma per me è un patrimonio del calcio mondiale».
La Redazione