Il Napoli di Sarri, cerca diverse soluzioni per sopperire all’assenza in attacco di Milik e non è escluso anche ad un cambio di modulo in futuro. Questo ma non solo in un’intervista rilasciata a “ilnapolionline.com” all’esperto di tattica Adriano Bacconi anche sulla sfida di oggi pomeriggio degli azzurri contro la Roma e mercoledì prossimo contro il Besiktas.
Con l’addio di Higuain secondo te, il Napoli è cambiato dal punto di vista tattico? “Se devo essere sincero non vedo tutto questo cambiamento, anzi il modulo è 4-3-3, con la punta in mezzo all’area di rigore e gli esterni a spingere come sempre. Se uno guarda in profondità c’è da dire che i vari Mertens o Insigne a sinistra e Callejon a destra rispetto allo scorso anno si accentrano un po’ di più per facilitare la spinta dei terzini soprattutto di Ghoulam. Questo movimento tra l’altro consente al centravanti, prima Milik adesso Gabbiadini, di non essere imbottigliato in mezzo alla difesa avversaria e questo certamente è un cambiamento importante”.
In attesa del ritorno di Milik dall’infortunio, sicuramente Gabbiadini e in certe gare anche il falso nueve per ovviare a questa assenza? “Purtroppo l’infortunio del polacco non ci voleva perché era il calciatore che Sarri aveva puntato per sbloccare le partite, adesso è chiaro che Gabbiadini sia una soluzione obbligatoria. In certe partite o a gara in corsa come hai detto tu si può puntare su un Mertens o Callejon da adattare come attaccanti. In passato lo hanno fatto quel ruolo e certamente è una soluzione. Non è da escludere che il tecnico dei partenopei possa cambiare il modulo ma questo non sarà nell’immediato ma nei prossimi mesi”.
Tu hai lavorato nello staff dell’Inter e conosci certamente Mauro Icardi. Sarri lo voleva come centravanti cosa lo ha colpito in maniera particolare? “Sicuramente la sua vena realizzativa (ride n.d.r). L’argentino nel suo ruolo è quello che ha il gol nel sangue, è pericoloso negli ultimi venti metri e con il suo fisico ha i tempi d’inserimento per battere le difese avversarie. Io credo che se guardiamo ad esempio ad Higuain e meno completo in altre caratteristiche come nel fare la fase difensiva, non sempre il calciatore dell’Inter riesce a scambiare al meglio la palla e non sempre è costante durante la stagione. E’ molto bravo ma rispetto ad altri centravanti non è così completo, però è evidente che nel suo ruolo di bomber ha delle doti che alcuni tecnici lo vorrebbero in rosa e perciò è certamente è bravo non si discute”.
Statisticamente se uno analizza a livello tattico il valore dei tecnici, gli italiani hanno dimostrato di essere più costanti degli stranieri? “Sicuramente se vediamo che recentemente lo scudetto lo ha vinto Ranieri in un campionato ricco come la Premier League, con una squadra come il Leicester, certamente la tua deduzione è giusta. L’impressione mia è che sia una casualità, anzi se guardiamo ai risultati di squadre italiane e nazionale, noi siamo fermi al mondiale vinto nel 2006 per il resto tutto fermo. L’Italia fa fatica ad ottenere risultati, i club in Champions ed Europa League spesso escono prima dei quarti di finale, perciò credo che il nostro movimenti sia molto in arretrato con quelli stranieri. Di positivo c’è che tiriamo fuori l’orgoglio nei momenti che ci danno per spacciati ma sono casi rari e il più delle volte andiamo in difficoltà”.
Il Napoli mercoledì prossimo affronterà il Besiktas in Champions League. I turchi che squadra sono dal punto di vista tattico? “Non li ho ancora visti, perciò un giudizio non te lo posso dare sul loro valore tecnico. Certo se analizzo il valore delle due rosee è chiaro che il Napoli è nettamente più forte e può portare a casa il bottino pieno. Io credo che per gli azzurri sarà importante battere la Roma, a livello psicologico un successo contro i giallorossi può dare una spinta decisiva per la sfida in Champions League”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
RIPRODUZIONE RISERVATA ®