Gli sponsor, una bella “invenzione”, ma per chi? L’italia non regge la competizione

Che i soldi, nel calcio, facciano la differenza lo avevamo capito da qualche decennio. Ma che lo facciano adesso con la velocità della luce e con un’evidente disparità tra paese e paese, tra club e club, forse no.

Non passa settimana che i principali club europei non rinnovino i propri contratti di sponsorizzazione, su cifre sempre più stratosferiche. E a quote nemmeno immaginabili per i club italiani, che fanno una fatica immane a tenere il passo con l’Europa del big, che oggettivamente corre a passo doppio se non addirittura triplo, quadruplo e via così.

Per quanto l’obbiettivo dei nostri club sia quello di risalire sia pure lentamente le classifiche, riscalarle faticosamente verso l’alto, recuperare i posti perduti, è evidente che per Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma quella che si presenta davanti è una terribile corsa ad handicap. Dove il vantaggio tecnico c’è anche chi se lo compra a suon di milioni. Juventus e Napoli possono/potranno permettersi ogni anno di spendere 100/120 milioni all’anno per rinforzare la squadra? Quanti giochi di equilibrio finanziario dovranno fare sulle cessioni di Pogba o Higuain per poter cercare almeno di crescere? Pochi pochissimi anni, un solo obbiettivo mancato può significare se non il fallimento finanziario almeno il fallimento del progetto e un ripiegamento ulteriore in tutte le classifiche.

Insomma per quanto si pretenda di riportare il calcio italiano più in alto, l’impresa in queste condizioni è quasi impossibile.

Fonte Repubblica.it