Polonia-Danimarca, minuto 40: il contrasto tra Milik e Vestergaard provoca un innaturale movimento al ginocchio del centravanti e cambia irrimediabilmente la stagione del Napoli. Le indagini strumentali, infatti, non lasciano spazio a dubbi: è rottura del crociato anteriore, con intervento eseguito nell’immediato ed una riabilitazione lunga almeno 4 mesi. Prima di Febbraio, Sarri avrà a disposizione un unico centravanti, quel Manolo Gabbiadini spesso apparso fuori contesto ed a disagio nel ruolo di punta centrale. Il rischio di passare da una situazione di abbondanza ad una di carenza, dopotutto, è più che concreto. L’organico dei partenopei dovrà essere la chiave di volta per evitare di perdere terreno dalla Juventus e dagli altri club in lotta per un posto in Champions League: dare un occhio agli svincolati, infatti, sarebbe del tutto inutile, dati i lenti tempi di inserimento che i giocatori lamentano nello scacchiere tattico azzurro. Niente Klose o Adebayor, dunque, le soluzioni Sarri dovrà essere abile a trovarle in casa. In fondo, l’organico del Napoli vanta, in assenza di Milik, altri 7 attaccanti di ruolo: Mertens, i fratelli Insigne, Callejon, Giaccherini, El Kaddouri e Gabbiadini. Dopo essere stato ad un passo dall’addio nel corso dell’epopea di Higuain, sarà proprio Manolo il giocatore su cui puntare tutte le proprie fiches: il treno della sua vita partenopea è appena passato, ora tocca al calciatore non perderlo ed azzerare le critiche che lo hanno bersagliato. In caso di turnover, poi, intrigante è la variante tattica del falso nueve, con un tridente leggero che lascerebbe maggiori spazi ai micidiali inserimenti di Callejon. In questa fase, torneranno utili le caratteristiche di Giaccherini, l’unico in grado di riprodurre in parte il lavoro difensivo svolto dallo spagnolo. Sarri, insomma, che in questi giorni avrà incrementato la non invidiabile mole di sigarette accese, avrà materiale su cui lavorare.
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Calcio in Pillole, rubrica a cura di Umberto Garofalo
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