L’estenuante conto alla rovescia tra promesse, speranze, paure non confessate ha inizio nel momento stesso in cui il professore Mariani fa la sua apparizione sul cortile che si affaccia a Villa Stuart. «Quando torna? Presto, prestissimo». Il suo sorriso e la pipa fumata con spensieratezza sono, in ogni caso, il migliore dei bollettini medici: «Già finita l’operazione? E cosa vi aspettavate? È andata esattamente come doveva andare, l’intervento è riuscito alla perfezione. I tempi di recupero non dipendono da me ma da quel signor lì». E indica con la testa il medico del Napoli, Alfonso De Nicola, spostato qualche passo più in là. «Dai tre ai quattro mesi e lo rivedremo giocare», il verdetto finale. Mariani che lo ha operato fa sì con il capo. «D’altronde sono tanti i giocatori che dopo 80-90 giorni all’intervento al crociato sono tornati in campo. Magari è anche il suo caso». Da pochi istanti sono passate le 12,30: Arkadiusz Milik non si è appena risvegliato dopo l’anestesia totale a cui è stato sottoposto nella sala operatoria per l’intervento al crociato anteriore del ginocchio sinistro che si è lesionato, banalmente e casualmente, nel corso della gara della sua Polonia. Un sacrificio all’altare della Patria che pagherà il Napoli. «Io sono certo che per gennaio Milik tornerà ad allenarsi a Castel Volturno», dice ancora De Nicola. David Pantak, l’agente del polacco, si aggira come un fantasma, nervosissimo, per i giardini verdissimi della struttura. Quando vede il capanello dei medici si fionda addosso a chiedere notizie. «Arek era preoccupato, sono contento che sia andato tutto per il verso giusto». È uno dei pochi estranei a cui è concesso di poter entrare nella stanza 214 al secondo piano di Villa Stuart. Poi in serata arriva anche la fidanzata Jessika Zoliek. Non dovrà rimanere a lungo qui a Roma, Milik: se tutto andrà come deve andare, già domani pomeriggio farà il suo rientro a Napoli dove ad attenderlo ci saranno le cure dei riabilitatori di De Nicola. Fonte: Il Mattino