Il fascino del derby, la suggestione della B. La prima volta in cadetteria di una sfida dal sapore antico, che, a dispetto di un’amicizia crescente tra le due tifoserie, ha vissuto proprio negli ultimi anni la sua rivalità più spinta. E’ sempre così quando la posta in palio è alta, non sembra da meno questo derby che la Salernitana si è imposta di vincere per dare vigore ad una classifica poco brillante e il Benevento almeno di non
perdere per continuare il suo cammino immacolato. Fabio Lucioni, difensore centrale e capitano della squadra giallorossa, incarna lo spirito di un gruppo che non molla mai: «Sarà certamente una partita affascinante sia in campo che fuori. Tutti e due vogliamo fare bene davanti ad uno stadio che sarà colmo. Noi la stiamo preparando con tanta attenzione e vogliamo continuare a fare bene». La diversa posizione di classifica potrebbe spingere le squadre a disegnare strategie opposte: «Mi aspetto sicuramente una Salernitana che partirà molto forte proprio per cercare di portare subito la partita dalla propria parte. Noi dovremo giocare una gara tenace, anche fisica, utilizzando le nostre carte migliori, che non sono certo poche. Abbiamo tanti giocatori che sanno saltare l’uomo e creano superiorità nelle varie zone del campo».
L’ATTESA. Il terzo posto dei giallorossi fa sognare i tifosi. Pochi si aspettavano la matricola così in alto dopo le prime giornate di campionato: «E noi dobbiamo essere bravi a non guardarla troppo la classifica. Perché questo campionato è lungo ed estenuante e occorre equilibrio da parte di tutti: non conviene abbandonarsi a troppi entusiasmi quando le cose
La cornice di pubblico all’Arechi sarà degna di questo 41° derby in campionato tra “strega” e “cavalluccio marino”. Le due tifoserie hanno manifestato in varie occasioni di rispettarsi e sono pronte a regalare uno spettacolo unico dagli spalti dello stadio salernitano: «La tifoseria beneventana ha dato un risposta fantastica in termini di partecipazione: aver acquistato tutti e duemila i tagliandi disponibili in meno di 24 ore ci inorgoglisce, perché vuol dire che stiamo facendo qualcosa di importante e forse anche di inaspettato. Che i nostri tifosi ci siano vicini, vengano ad acclamarci a sostenerci ci riempie di gioia. Vuol dire che noi dovremo dare ancora qualcosa di più per regalargli una soddisfazione che su questo campo manca da un po’. Sono certo che sugli spalti ci sarà uno spettacolo indimenticabile, visto che tra le due tifoserie c’è molto rispetto. Quando prevale lo sport è sempre un bel vedere».
Corriere dello Sport