M. Ambrosini: “Il campionato non è affatto chiuso, ma Sarri ha ragione!”

Qualcuno ha già definito il campionato di serie a chiuso, finito, assegnato. Non è dello stesso avviso Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ora opinionista Sky Sport, uno che di scudetti se ne intende. «Con quattro punti di distanza non c’è nulla di deciso neanche quando mancano pochi turni alla fine. Figuriamoci adesso che di partite ne sono state giocate soltanto sette». Le sue considerazioni suòl torneo e le sue protagoniste ai microfoni de Il Mattino: 
Campionato aperto, quindi, a differenza di quanto dice Sarri? «Certo: non cambia niente il fatto che il Napoli abbia perso una partita. Condivido, però, l’analisi di Sarri quando dice che la Juve ha potenzialità diverse perché è costruita per vincere mentre il mercato del Napoli è più in prospettiva. Ma questo non vuol dire che gli azzurri non possano riuscire ad arrivare primi già quest’anno».
Quindi, la Juve è favorita ma il Napoli può crederci? «Il Napoli deve crederci. L’importante è che conservi dentro sempre la consapevolezza di potercela fare: già l’anno scorso, senza la sconfitta di Torino, avrebbe lottato fino all’ultima giornata».
Juve più forte in trasferta, quanto incide questo nella corsa scudetto? «Incide senz’altro. Il Napoli deve crescere fuori casa soprattutto in certe partite. Questo è lo step ulteriore: riuscire vincere anche non giocando bene, come fa la Juve che ha più modi e più uomini per farlo».
E Higuain è passato dal Napoli alla Juve… «Ovviamente un’arma in più per i bianconeri. Ma direi che il Napoli in questo mese e mezzo se ne è fatto una ragione: Milik e Gabbiadini stanno facendo di tutto per farlo dimenticare. Ripeto: io penso e spero che il Napoli sia realmente convinto che ce la possa a fare e che creda fino in fondo nei propri valori, ha la migliore qualità del gioco».
Sarà solo una lotta Juve-Napoli? «Juve e Napoli hanno indubbiamente qualcosa in più delle altre. Subito dopo la Roma: la squadra di Spalletti è destinata più degli azzurri ad avere alti e bassi che impediscono di stare al vertice».
Alti e bassi che continua ad avere anche il Napoli: solo una questione di personalità? «Non solo personalità. Il Napoli gioca il miglior calcio e questa è una certezza, però non è riuscito a vincere le partite in cui non si è espresso al meglio ed è su questo che deve progredire. Contro il Pescara e il Genoa, ad esempio, con un pizzico di fortuna e di rabbia in più potevano arrivare i tre punti. La Juve invece ha un organico superiore e riesce a risolvere le partite con qualche guizzo, come è successo anche ad Empoli».
Milan e Inter potranno inserirsi nella lotta scudetto? «Faranno un campionato in cui potranno ambire a stare dietro alle prime tre, cioè Juve, Napoli e Roma».
Sarri ha sbagliato a fare poco turnover a Bergamo? «No, secondo me non ha sbagliato. L’allenatore tiene sempre sotto controllo la situazione e la gestione dei post-partita analizzando per filo e per segno i dati fisici dei giocatori. E poi ha meno senso fare i cambi all’ultima partita di un ciclo da sette: sono d’accordo sul fatto che i giocatori vadano inseriti gradualmente».
Quindi è d’accordo sull’inserimento di Rog e Diawara dopo la sosta? «Sì, secondo me Sarri sta gestendo bene le rotazioni. Se a Bergamo avesse giocato Rog sarebbe restato fuori Zielinski che sta facendo molto bene. Diawara avrebbe dovuto sostituire Jorginho che è fondamentale e comunque anche con lui in campo il Napoli avrebbe perso».
Perché il Napoli ha perso contro l’Atalanta? «Perché giocare contro squadre che marcano a uomo a tutto campo come quelle di Juric e Gasperini è complicato, soprattutto su campi come Genova e Bergamo».
 
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