Il Napoli purtroppo ieri ha dovuto affrontare la prima sconfitta stagionale contro un’Atalanta forsennata che sembrava giocarsi la partita della vita. Non che sia stato solo questo il motivo della sconfitta, anzi, si può dire che gran merito è stato proprio di un Napoli stanco e senza quel ritmo che ha fatto sognare nelle precedenti partite sia di campionato che di Champions League. Dopo una scia di vittorie e qualche pareggio, in campo il Napoli ha portato tanta lentezza e nessuna azione da brividi, ecco perchè è sembrata un’altra squadra. Restando al secondo posto dietro la Juve, sono inevitabili i paragoni con la capolista, e oggi Il Mattino ha riportato i commenti di alcuni addetti ai lavori, tra cui Vincenzo Montefusco, ex giocatore ed allenatore del Napoli: “Vado controcorrente: il Napoli è più forte della Juventus. A livello di uomini e soprattutto di gioco. Gli azzurri non sono abituati a giocare le grandi sfide di Champions e alla lunga il peso di certi appuntamenti si fa sentire nelle gambe. Avere più esperienza è un discorso, essere meno competiti un altro ancora. Con il gruppo che ha a propria disposizione, Sarri non è inferiore a nessun’altra squadra. Fa male perdere proprio in prossimità della sosta, psicologicamente avrebbe fatto bene mantenere l’imbattibilità. Il Napoli ha acquisito una mentalità e uno spessore internazionale, deve abituarsi al fatto di dover scendere in campo due o tre volte durante la settimana perché questi appuntamenti conferiscono prestigio, oltre a migliorare la qualità di un gruppo. È presto per parlare di stanchezza dopo un mese, i calciatori non hanno dato in settimana nessun segnale preoccupante. Probabilmente qualcuno ha pensato che l’Atalanta non fosse il Benfica e questo ha condizionato i minuti iniziali. Errori di Sarri? Sono un suo grandissimo estimatore, probabilmente però far giocare in attacco due mancini non è stata un’intuizione felicissima. Come pure aspettare settanta minuti prima di far entrare forze fresche”.