Il Napoli purtroppo ieri ha dovuto affrontare la prima sconfitta stagionale contro un’Atalanta forsennata che sembrava giocarsi la partita della vita. Non che sia stato solo questo il motivo della sconfitta, anzi, si può dire che gran merito è stato proprio di un Napoli stanco e senza quel ritmo che ha fatto sognare nelle precedenti partite sia di campionato che di Champions League. Dopo una scia di vittorie e qualche pareggio, in campo il Napoli ha portato tanta lentezza e nessuna azione da brividi, ecco perchè è sembrata un’altra squadra. Restando al secondo posto dietro la Juve, sono inevitabili i paragoni con la capolista, e oggi Il Mattino ha riportato i commenti di alcuni addetti ai lavori, tra cui Salvatore Bagni, ex giocatore del Napoli: “Era nell’aria che qualcosa potesse accadere. Magari sarebbe stato meglio giocare al San Paolo quest’ultima partita prima della sosta anziché caricarsi sulle spalle il peso di una nuova trasferta. Diciamoci la verità: sulla carta nonc’è storia tra Napoli e Atalanta, i nerazzurri però hanno disputato il match della vita e va dato atto a Gasperini di aver preparato nei minimi dettagli ogni particolare. Forse qualche azzurro doveva restare a riposo, la difficoltà di esprimere il solito gioco sulla fasce laterali è sembrato evidente. Come gestire i tour de force? Occorre innanzitutto isolare l’ambiente, ovattarlo, renderlo il più compatto possibile. Non mi pare che da questo punto di vista si possa addebitare qualcosa alla società o alla squadra. Però bisogna essere comprensivi, non ci sono soltanto il campionato e le coppe, non dimentichiamo le nazionali e il Napoli è formato quasi tutto da calciatori che militano nelle rispettive selezioni. In quest’ottica è fondamentale la perfetta gestione dell’alternanza tra tutti i calciatori. Possiamo concedere a questa formazione che si è comportata in maniera egregia, di perdere una partita? Più di una cosa non ha funzionato ma il paragone con Allegri va fatto più in là nel tempo, vediamo queste squadre dove si troveranno tra un mese dopo lo scontro diretto. Rimane comunque il fatto che la Juve non soffre certe pressioni, magari non si ripete a livello di gioco ma quando deve vincere, vince e basta”.