Fare il giornalista sportivo a Napoli, di questi tempi, non è affatto semplice. Trovare nuove parole, settimana dopo settimana, per descrivere la macchina da guerra costruita da Sarri è un’impresa ardua. Il club di De Laurentiis, come mai accaduto nelle passate stagioni, ha a disposizione una rosa completa e variegata: l’emblema della crescita azzurra è Zielinski, un vero e proprio co-titolare per Sarri, in grado di spaccare le partite a suon di tagli ed accelerazioni. Nel suo ruolo, fino allo scorso anno, c’era il generoso David Lopez, con delle caratteristiche decisamente poco appropriate per ricoprire il ruolo di mezz’ala. L’arma in più del Napoli, comunque, è seduta proprio in panchina. L’ex tecnico dell’Empoli, infatti, ha saputo fronteggiare l’addio del cannoniere principe della squadra, adattando i propri schemi offensivi alle caratteristiche del nuovo arrivato Milik. Risultato: sei vittorie e due pareggi in otto gare, venti i goal segnati, di cui 7 griffati dal centravanti polacco. Senza rinunciare alle proprie idee di calcio, Sarri ha saputo conferire un’identità di gioco alla squadra. Un gioco decisamente spumeggiante, europeo, come dimostrano i successi nella massima manifestazione continentale. Senza troppi giri di parole, è realmente il caso di dirlo: questo è un Napoli in tutto per tutto da Champions, con una mentalità rinnovata e vincente.
Calcio in pillole, rubrica di Umberto Garofalo
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