La partita casalinga con il Chievo ha regalato emozioni e contraddizioni, oltre a tre punti che fanno del Napoli, al momento, l’unica formazione in grado di tenere il passo della Juve capolista. Le emozioni hanno un nome ed un cognome oltre ad un numero di maglia, il numero 17. Marek Hamsik, con lo splendido gol che ha definitivamente chiuso i giochi e fissato il risultato sul 2 a 0 finale, ha raggiunto il prestigioso traguardo dei cento gol con la maglia azzurra addosso. Un risultato prestigioso quello delle tre cifre, anche e soprattutto perché raggiunto da un centrocampista di mestiere. La Napoli del pallone a tinte azzurre, si è stretta attorno al suo capitano, orgogliosa di venire rappresentata da Marekiaro, talento slovacco di nascita ma napoletano di adozione. Ed i cento gol in azzurro sono il suggello al recente atto d’amore del nostro capitano che, con l’ultimo rinnovo, ha giurato amore eterno alla squadra che lo ha lanciato a grandi livelli. Alla giostra delle emozioni ha contribuito anche Manolo Gabbiadini, autore del gol che ha sbloccato la partita e se stesso, regalando e regalandosi un sorriso che trasforma in energia positiva la rabbia per le recenti prestazioni tutt’altro che positive. In fondo, la grandezza della squadra azzurra è proprio questa: Hamsik, Insigne e Gabbiadini in campo, a confezionare l’uno-due con cui il Napoli liquida la pratica Chievo, mentre Zielinski, Milik e Mertens (…gli ultimi due formano la coppia del gol ribattezzata M&M’s…) scalpitano in panchina in attesa del loro momento, che sia l’ultima mezz’ora di gioco piuttosto che il prossimo impegno di Champions. Il tutto in attesa di vedere all’opera gli altri cinque volti nuovi, mezza squadra in pratica, ancora alle prese con l’indottrinamento di Sarri, prima dell’esordio ufficiale in magli azzurra. La grandezza del mercato estivo del Napoli è questa ma è stato un mercato troppo poco considerato dai media, più protesi ad ipotizzare scenari apocalittici post Pipita all’ombra del Vesuvio. Tra le emozioni non si può non parlare di Christian Maggio, storico capitano azzurro. Il terzino vicentino, in azzurro da nove stagioni, era finito ai margini del progetto durante la scorsa stagione e sembrava in procinto di lasciare Napoli durante la scorsa estate. Rimasto agli ordini di Sarri, si sta ritagliando un posto in qualità di riserva di lusso di Hysaj e, stando a quello che dice, il buon Christian pare avere Napoli nel cuore e nessuna intenzione di andare altrove…con buona pace di tutti coloro che hanno rifiutato la nostra città e la squadra del cuore, mal consigliati da parenti, amici e pregiudizi. Nella girandola delle sensazioni, tra emozioni e contraddizioni, non sono mancati momenti critici, che hanno raggiunto il culmine con la protesta di parte della tifoseria nei confronti del patron Aurelio De Laurentiis. La tifoseria partenopea, ha usato la diatriba interna tra il presidente ed il tecnico Maurizio Sarri, in merito ai torti arbitrali subiti a Genova, schierandosi apertamente dalla parte del tecnico azzurro. Sarri uno di noi intonava lo stadio e lui, nativo di Bagnoli, ha confermato di esserlo! Il Napoli ha spento sul campo le polemiche successive alla partita di Genova, con una vittoria tanto netta e schiacciante da sembrare facile e scontata. Nel mentre, la Juve passava a Palermo solo grazie ad un autogol mentre facevano peggio le altre candidate ai primi posti. L’inter non andava oltre il pareggio casalingo contro il Bologna e la Roma cadeva rovinosamente in casa del Torino, nonostante l’ennesimo rigore generosamente concesso alla squadra capitolina. Ma le critiche più aspre sono toccate agli azzurri, rei di aver amministrato il doppio vantaggio durante la ripresa e non aver cercato la via del gol con la solita insistenza. Se le critiche portano a questi risultati, ben vengano. Tuttavia, rimane da interrogarsi sulla buona fede di coloro che fanno gli opinionisti di mestiere. Chiosa finale su Enrico Preziosi e le polemiche sugli arbitri. Il presidente del Genoa aveva risposto in maniera superficiale alle polemiche di Sarri per i due rigori non concessi al Napoli: ‘…noi napoletani dobbiamo sempre trovare una scusa…abbiamo sempre la sindrome dei torti arbitrali…’. Lo stesso Preziosi, ha commentato in malo modo ed ai limiti del deferimento, i presunti torti subiti dalla sua squadra nel match con il Pescara, appena quattro giorni dopo. E’ probabile che siano state le origini campane di Preziosi ad averlo tradito…oppure no? Avanti Napoli, avanti!
Riccardo Muni