Duvan Zapata sembra proprio essere tornato. Se è vero che tre indizi (leggi gol) fanno una prova, all’appello manca solo un’altra rete domenica prossima contro il Sassuolo per certificare la «resurrezione» del centravanti dell’Udinese. In queste prime cinque giornate il cammino del colombiano e quello della sua squadra sono stati gli stessi di dodici mesi fa. Oggi come la passata stagione Duvan ruppe il ghiaccio alla quarta giornata: un anno fa con l’Empoli, che poi vinse di rimonta al Friuli (1-2), stavolta con il Chievo (stesso andamento e stesso risultato). Nel turno infrasettimanale Zapata si ripetè con il Milan corsaro al Friuli (2-3), stavolta con la Fiorentina (2-2) è andata meglio. Zapata poi alla sesta giornata segnò il gol della vittoria a Bologna e proprio in quell’ultima azione si infortunò restando fuori tre mesi e mezzo. Anche domenica l’Udinese sarà impegnata sulla via Emilia (a Reggio Emilia con il Sassuolo). Corsi e ricorsi che fanno ben sperare in Friuli (infortunio a parte).
Falsa partenza pensare che nelle primissime partite Zapata era stato una sorta di palla al piede per l’Udinese. In Coppa Italia aveva fallito un rigore determinante per l’eliminazione dei bianconeri ad opera dello Spezia, a Roma e con l’Empoli era parso lento e pesante. Qualche timido risveglio si era avuto nella gara di San Siro con il Milan. Pur vincendo il duello a distanza con il suo connazionale Bacca, il match winner era stato il suo alter ego Perica. Poi, all’improvviso, ecco le due superprestazioni con Chievo e Fiorentina. Zapata, come per incanto, è ritornato ad essere il carro armato che con la sua fisicità riesce a mettere in difficoltà da solo le difese avversarie. Con la Fiorentina ha fatto un gol, sfiorandone altri due. Pur giocando leggermente defilato sulla destra, forte di una condizione fisica vicina al top, il colombiano si è esaltato.
Tra presente e futuro – Zapata si trova a gestire una situazione abbastanza ambigua. L’Udinese lo ha acquistato nell’estate del 2015 dal Napoli con la formula del prestito biennale. In realtà De Laurentiis avrebbe potuto far valere un diritto di riscatto entro il 30 giugno pagando una penale di 1 milione a Pozzo. Considerati i buoni rapporti tra i due club, il Napoli ha preferito lasciare il giocatore in Friuli nonostante ci fossero squadre che speravano in un suo rientro in azzurro per poi chiederlo ai partenopei (tra queste pare ci fosse il Sassuolo). L’avvio di stagione negativo aveva fatto pensare a uno Zapata distratto dalle prospettive future. In realtà il giocatore è chiamato a vivere una stagione da protagonista. Vuole cominciare la sua maturità calcistica (nel 2017 compirà 26 anni) andando per la prima volta in doppia cifra. L’Udinese, se dimostrerà continuità di rendimento, se lo terrebbe volentieri, ma il suo destino è in mano al Napoli.
Fonte: gasport