Di Marzio: “Scudetto? Juve forte ma non imbattibile; difficile vincere a Marassi. Arbitri? Proteste sì ma nelle sedi opportune”

E’ stato sulla panchina del Napoli nel dopo-Vinicio  allenandolo dal 1976 al 1978, e già da allora aveva individuato un giovanissimo campione argentino ancora sconosciuto ai più e che dopo 10 anni avrebbe vestito la maglia azzurra indossando anche la fascia di capitano: Diego Armando Maradona. Gianni Di Marzio è stato intervistato da Il Roma sul momento dei ragazzi allenati da Maurizio Sarri e sulle reali loro potenzialità di antagonisti alla corazzata bianconera in chiave scudetto.

Di Marzio, si aspettava che il Napoli frenasse sul campo del Genoa?
“Mi aspettavo che il Napoli portasse a casa i tre punti, però non è che
si può vincere sempre. Anche la Juventus aveva perso a Milano. Certo, il
Genoa non è l’Inter ma è un’ottima squadra. Il Napoli ha fatto una buona
gara ma non ha trovato il gol. Poi non è che una squadra può essere
imbattibile e deve vincere sempre, ci sta di pareggiare su un campo
così. Io sono un doppio ex, conosco bene lo stadio di Marassi. Quando
allenavo il Genoa ricordo che in un’intera stagione non ho mai perso, il
campo è un catino ed è molto casalingo. Mi preoccupa solo il fatto che
il Napoli in 85’ non abbia trovato il gol, per il resto la prestazione è
stata buona”.

Alla fine gli azzurri hanno protestato per i due rigori non concessi
dall’arbitro Damato, secondo lei c’erano?
“Quelli che sono rigori bisogna darli, inoltre l’arbitro era lì ad un
metro. Soprattutto sul primo, era molto vicino, come ha fatto a non
darlo? Non ci sono scusanti, non c’era nessuno davanti a lui. Mi ricordo
benissimo la scena, l’arbitro ha alzato le braccia dicendo che non ci
fosse nulla di particolare. Per me era rigore netto”.

Fa bene Sarri a lamentarsi con gli arbitri e con la società che non si
fa sentire?
“Sarri ha ragione nel dire che la società deve intervenire. Deve farlo
per far rispettare le regole, facendo la voce grossa. Però non a fine
partita ma nelle sedi opportune, in modo che queste proteste abbiano
degli effetti giusti. Chi si sarebbe dovuto lamentare? Lì c’era solo
Giuntoli, che è bravissimo, ma non è mai stato neanche presentato.
Evidentemente può parlare solo il presidente che ora è in Cina.
Nonostante gli ottimi risultati ottenuti nell’era De Laurentiis, il
Napoli deve migliorare in questi aspetti. Mi riferisco ai rapporti con i
tifosi, con le autorità, con la Lega. In questo senso il presidente non
fa niente per cercare di ammorbidire i toni”.

In questa fase Sarri sta utilizzando 13 o 14 calciatori al massimo, si
aspetta una rotazione più importante in futuro?
“Fino a questo punto ha sfruttato altri calciatori, tipo Zielinski. Il
problema è che, dei nuovi arrivati, fin qui l’ex centrocampista
dell’Empoli è stato l’unico utilizzato. Se lui i nuovi non li ha ancora
inseriti è perché evidentemente vuole dar merito a chi ha giocato di più
lo scorso anno. Con il tempo giocheranno tutti, da Maksimovic a
Giaccherini passando per Rog e Diawara. Questo perché Giuntoli ha fatto
una grandissima campagna acquisti”.

Milik ha iniziato alla grande, Gabbiadini è invece in difficoltà. Ha
fiducia nei due centravanti azzurri?
“Gabbiadini i gol li ha sempre fatti. Se avesse giocato con l’Ajax in
Olanda avrebbe segnato come Milik. Nei paesi di centro Europa non si
esalta la marcatura a uomo come facciamo noi in Italia, dove nelle
proprie zone di competenza si marca stretto. Contro il Bologna, in
occasione del secondo gol, Milik non è stato marcato, ed anche in Olanda
giocava così. Non è che potrà fare sempre doppiette, farà tanti gol ma
come ne sbaglierà altri. Sotto quest’aspetto ho molta fiducia in Milik e
Gabbiadini e nel Napoli”.

Il Napoli può vincere lo scudetto?
“Per me sì, può vincere il campionato. La Juventus, nonostante abbia
avuto questa reazione con il Cagliari, non credo sia imbattibile e
perderà ancora altri punti. Anche il Napoli non dovrà perderne, se
riesce a mantenere questa continuità può anche vincere lo scudetto”.

 

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