Ecco dove trovare le risposte giuste:
«Manuale per la gestione dei giovani calciatori», Ugo Mursia Editore, euro 12,75. Cataliotti l’ha scritto a quattro mani con Livio Sgarbi. I dirigenti spagnoli potrebbero trovare risposte a interrogativi del genere: come si gestisce un giovane calciatore? Che cosa sapere di diritto calcistico?
L’ART.19. La norma recita testualmente: «I trasferimenti internazionali di minori (o il primo tesseramento di minori stranieri) sono consentiti soltanto se «i genitori del calciatore si trasferiscono nel Paese della nuova società per motivi indipendenti dal calcio». E ancora: «La nuova società è tenuta a soddisfare i seguenti obblighi minimi: i) fornire al calciatore un’adeguata istruzione e/o formazione calcistica; garantire al calciatore una formazione accademica e/o scolastica e/o formazione professionale, in aggiunta alla sua istruzione e/o formazione calcistica, che consenta al calciatore di perseguire una carriera diversa da quella calcistica nel momento in cui dovesse cessare l’attività; adottare tutte le misure necessarie per fare in modo che il calciatore sia seguito nel miglior modo possibile (ottime condizioni di vita presso una famiglia ospitante o una struttura della società, nomina di un tutore all’interno della società, ecc.)».
ITALOAMERICANI. Annota Cataliotti: «I genitori di un minorenne, ingaggiato da un club, possono e devono seguirlo anche in un altro continente, ma per motivi che siano indipendenti dal calcio. Real e Atletico sono accusati dalla Fifa di avere violato la normativa perché, pur di avere i ragazzi, i club non avrebbero esitato a trovare un escamotage lavorativo che facilitasse l’approdo dei familiari al seguito. L’avvocato fa un esempio illuminante: «In questi giorni, con il Parma sto curando il trasferimento in Emilia di due talenti americani, figli minorenni di un italo-americano che, per motivi professionali indipendenti dal mondo del calcio, si trasferisce nel nostro Paese. La società gialloblù e il genitore stesso dei calciatori mi hanno chiesto lumi perchè verificassi la correttezza della procedura seguita che corretta è risultata, in ossequio al dettato dell’art. 19». Il problema è che così non fan tutti.
Fonte: Corriere dello Sport