Rispetto alla passata stagione, nella quale Higuain risultava il fulcro tattico del Napoli, l’undici di Sarri sembra rinnovato negli schemi offensivi e nei movimenti. Il fraseggio corto ed il bel gioco, infatti, rimangono un marchio di fabbrica dell’ex tecnico dell’Empoli, che però ha deciso di portare gli esterni in posizione maggiormente centrale. I risultati, dopotutto, si sono visti immediatamente: doppietta di Mertens a Pescara, seguita dalle doppiette di Callejon contro Milan e Palermo. In attesa del ritorno alla miglior forma di Insigne, dunque, le ali azzurre appaiono maggiormente nel vivo del gioco. Il reparto offensivo del Napoli, con rabbia ed entusiasmo, vuole dimostrare che non è stato il solo club a beneficiare della verve realizzativa di Higuain, ma anche l’argentino ad usufruire delle grandi prestazioni della squadra. Con l’arrivo di Milik, inoltre, gli azzurri hanno acquisito delle caratteristiche fino a quel momento sconosciute. Nonostante il ricorso ai cross sia solo lievemente accentuato, infatti, con 23 traversoni a gara rispetto ai 20 dello scorso anno, i partenopei hanno acquisito maggiore peso in area di rigore: già 4 i goal di testa su 11 tentativi complessivi (36% di realizzazione), la metà di quelli siglati nella scorsa stagione con ben 106 zuccate (7% di realizzazione). Con questi piccoli accorgimenti, mister Sarri ha voglia di svelare alla Serie A tutto il potenziale offensivo dei propri ragazzi. A loro, adesso, il compito di far dimenticare ai tifosi le prodezze dell’attuale capocannoniere del torneo.
Calcio in Pillole, rubrica a cura di Umberto Garofalo
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